”Il sentiero dei nidi di ragno”: Calvino a teatro

“Il cervello non va in vacanza. E non si capisce perché le programmazioni estive debbano essere stupide e leggere, e non si possa invece fare omaggio a un grandissimo autore”. Così Andrée Ruth Shammah ha introdotto con una punta di sarcasmo la prima dello spettacolo teatrale “Il sentiero dei nidi di ragno”: un percorso di parole e musica per Italo Calvino, debuttato al Teatro Franco Parenti di Milano il 16 luglio 2024.

Due corpi, una fisarmonica e una pistola

Con Paolo Bignamini alla regia, l’attore Stafano Annoni sale sul palco per dare nuova linfa a un testo di Italo Calvino, che di solito fanno leggere alla scuola dell’obbligo, uno di quei libri famosi ma non conosciuti. E lo fa mediante una drammaturgia critica in bilico fra lettura espressiva e meta narrazione. Non aspettatevi, quindi, una semplice lettura incolore di un racconto che avete (o non avete) già letto. Si rimbalza continuamente dall’interpretazione di brani selezionati alla lettura di alcune dichiarazioni calviniane a commento di quel suo primo romanzo, scritto a ridosso dell’esperienza resistenziale, quasi sotto dettatura di quello spirito collettivo post-bellico a cui mancava soltanto una voce narrante. Lo spettacolo si regge interamente sulle gambe di due corpi attoriali, dal sapiente gioco coinvolgente di luci alla tensione di una pistola in scena. Come accompagnamento musicale, infine, il suono gentile, a tratti ruvido, di una fisarmonica nelle mani di Katerina Haidukova.

Stefano Annoni e Katerina Haidukova in scena

La resistenza dagli occhi di Pin

Corre l’anno 1943. Nella Riviera del Ponente, tra le colline sanremesi, vive Pin, bambino orfano di madre e abbandonato dal padre. Privo di punti di riferimento, il bambino vive con la sorella, la Nera di Carrugio Lungo, una prostituta che usualmente s’intrattiene con i militari tedeschi. Pin è un ragazzino vivace e ribelle, cresciuto precocemente e che ama stare con i grandi, nella continua ricerca di un po’ di attenzione, e di qualche amico. A causa di una scommessa lanciata dagli uomini dell’osteria, viene rinchiuso in prigione per aver rubato la pistola a un soldato tedesco, “cliente” della sorella. Da qui nasce tutto il resto: la prigione, la fuga… Dietro a ogni gesto di Pin c’è il disperato desiderio di far parte di un mondo. Ma ogni volta, si sente più solo che mai. Allora torna nell’unico luogo dove tutto è possibile, un luogo nascosto tra i nidi di ragno. Nel microcosmo sociale di Pin, si specchia il macrocosmo della lotta di liberazione nazionale.

Stefano Annoni nelle vesti di Pin

Le prossime date

Dopo il debutto al Franco Parenti di Milano, le repliche continuano nello stesso teatro fino a domenica 21 luglio. Alcune date sono ancora da definire, sappiamo, però, che “Il sentiero dei nidi di ragno” farà tappa a Lugano il 7 settembre 2024 e a Predappio il 24 aprile 2025. Lo spettacolo sarà particolarmente interessante se si terrà a mente la sfida che Calvino, con questo romanzo, pensava di condurre su due fronti: la sfida contro chi era stato sfavorevole alla lotta partigiana e quella contro chi la edulcorava, ammantandola di troppo romanticismo.

Ah, sì, volete l’eroe socialista? Volete il romanticismo rivoluzionario? E io vi scrivo una storia di partigiani in cui nessuno è eroe, nessuno ha la coscienza di classe. Che ce ne importa di chi è già un eroe?

Italo Calvino

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