Scurati “Chevalier” italiano: la nomina francese allo scrittore di “M.”

Il 17 giugno scorso è stata conferita ad Antonio Scurati la nomina di “Chevalier” delle Arti e delle Lettere. Recentemente, lo scrittore è stato oggetto di un famelico interesse da parte dei media nazionali, prima a causa della censura Rai e ora per la decisione della ministra francese di onorarne il lavoro da intellettuale.

Una disamina: la censura in RAI e lo schiaffo a Meloni

Il 17 giugno, “in questa nostra falsa” estate, un fatto avvenuto tra le date della rievocazione del D-Day e l’anniversario del tour italiano dei Beatles, ha scosso i media nazionali. La Francia ha insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere lo scrittore e Professore IULM Antonio Scurati. Quest’ultimo, fino a qualche – ma non molto – tempo fa, era stato al centro dell’attenzione pubblica e politica nazionale. Il motivo allora fu che, in occasione della celebrazione del 25 aprile, Rai 3 cancellò dalla scaletta in onda di “Che sarà” il monologo dell’autore – qui riportato integralmente. Serena Bortone, la conduttrice del programma, denunciò il fatto, e così scoppiarono le polemiche alla censura del servizio pubblico italiano. Una vicenda che ha ancora dell’inchiostro fresco, dato il grande trasporto per quest’ultimo nuovo avvenimento.

Come leggere dunque l’“ultimo schiaffo di Macron a Meloni”, così come viene definito da alcune testate?

L’ultimo “Cavaliere” (dell’apocalisse)

Innanzitutto, però, cosa significa essere nominati all’Ordine delle Arti e delle Lettere? Il sito web del Préfet du Nord lo spiega in maniera chiara: “Tale ordine premia coloro che si sono distinti per le loro opere in campo artistico o letterario, o per il contributo prestato alla divulgazione delle arti e delle lettere in Francia e nel mondo”. Una grande onorificenza che pochi altri finora hanno potuto farsi affibbiare al bavero. Sono 57 gli artisti col titolo di “Cavaliere”, tra i quali figurano anche diversi volti italiani.

Antonio Scurati si reinserisce quindi ora a pieno titolo nel mirino della critica. La Ministra della cultura della Francia, Rachida Dati, ha conferito di persona l’ordine allo scrittore e intellettuale italiano, mettendone a nudo il ruolo simbolico di conciliatore tra i due Paesi. Francia e Italia “amano dialogare negli spazi culturali, tanto più dopo la firma del Trattato del Quirinale, due Paesi nei quali i libri sono così importanti, che amano uno gli scrittori dell’altro“.

Di Cavaliere, l’Italia ne ha già avuto uno in precedenza, ma definito tale per altri diversi motivi. Questa volta, invece, è un titolo che l’Italia stessa sembra disconoscere. Eppure il nostro Paese e la Francia non sono mai stati così tanto vicini, nonostante le difficoltà che attanagliano entrambe le democrazie, come ricorda Antonio Scurati nel suo discorso di ringraziamento all’Eliseo: “Il fascismo, al cui racconto ho dedicato migliaia di pagine di un ciclo romanzesco finalmente avviato alla conclusione, sorse nel mio Paese cento anni fa in un momento di grave crisi della fiducia nella democrazia, per molti aspetti simile a quelle che oggi anche noi stiamo attraversando”. Sono tempi duri, “sempre alla ricerca di un nemico straniero, di un nemico invasore”, continua Scurati.

Sempre soffia quel vento di terrore che la letteratura e l’arte sobilla e schiaccia. Ma proprio queste ultime due sono in grado di pareggiare lo scontro con un sentimento ben più forte: l’espoir, la speranza.

“Destra Sinistra”: conversazione con Antonio Scurati

Il 22 giugno il podcast “Destra Sinistra” di Radio IULM ha dedicato una puntata speciale ad Antonio Scurati. Abbiamo ascoltato il suo racconto, anche in vista della recente pubblicazione di un suo volumetto dal titolo “Fascismo e Populismo”. L’intervista integrale è stata registrata per il podcast da Emanuele Aria.

Immagine in evidenza: La Stampa

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