Un duo inaspettato, una locandina misteriosa e un titolo che non può non incuriosire o passare inosservato: “Cabaret”. Stiamo parlando del musical prodotto da Fabrizio Di Fiore Entertainment che vede protagonisti due grandi artisti della scena italiana: Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo.
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La regia è di Arturo Brachetti stesso e di Luciano Cannito. Il musical sarà presente a Milano, presso il Teatro Nazionale CheBanca fino al 10 Dicembre 2023. Successivamente, si proseguirà il tour in Italia fino a febbraio 2024. Radio IULM ha avuto la possibilità di assistere al musical, una storia vera ambientata in una Berlino degli anni ’30 caratterizzata, oltre che da una grande frenesia notturna concentrata per lo più nei cabaret e nei bordelli, anche da molti artisti e pensatori che si affiancano alla gente comune. L’atmosfera è piuttosto cupa e macabra. Ciò si deve al fatto che tutti in quel periodo erano avvolti da un senso di profonda inconsapevolezza nei confronti dell’arrivo incombente del nazismo e delle leggi razziali che avrebbero stravolto le loro vite. La storia centrale, attorno a cui lo spettacolo prende vita, è quella di un giovane scrittore americano, Cliff Bradshaw. Arrivato da poco a Berlino e alla ricerca dell’ispirazione per un nuovo libro, questo si innamora di una ragazza inglese, primadonna del Kit Kat Club. Si tratta di Sally Bowles, interpretata da Diana del Bufalo.
L’intreccio
I due condividono la stanza di una pensione che appartiene ad un’anziana signora tedesca, che a sua volta si innamorerà di un fruttivendolo ebreo. Le vicende delle due coppie vengono narrate parallelamente, intrecciandosi a scene ballate e cantate nel Kit Kat Club. Il tutto è intervallato dalla narrazione di Brachetti che, attraverso trucchi magici, illusionismo e costumi esuberanti non fa mai staccare gli occhi dal palco. In “Cabaret” lo troviamo nei panni di un presentatore misterioso ed irriverente che si diverte per l’appunto a cambiare travestimento in modo repentino ed è maestro nei suoi giochi di potere e di rivendicazione della libertà sessuale. A fare da colonna sonora (nei due atti dello spettacolo) è la musica suonata dal vivo da un’orchestra, la quale contribuisce a rendere il musical ancora più contemporaneo e vicino al pubblico spettatore. Inoltre, sono presenti famosi numeri musicali come “Cabaret“, “Wilkommen“, e “Money Money“ che contribuiscono sia ad animare che a coinvolgere il pubblico.
Perché la vita è un cabaret
I temi chiave trasposti sul palco sono l’amore, la libertà, la stravaganza e la politica, in un momento di instabilità ed incertezza. “Cabaret” li presenta in un modo estremamente attuale che fa riflettere, grazie anche alle storie dei personaggi che saranno poi purtroppo travolti da una sorte inevitabile. Provocatorio, brillante, dal ritmo incalzante, divertente, a tratti scioccante, libero da ogni tipo di censura e pregiudizi, “Cabaret” è un musical che mostra in modo spettacolare un passato che in fondo non è troppo distante da alcune realtà attuali …e forse è proprio questo a renderlo tremendamente vicino a noi. “Cabaret” fa questo: da una parte ci invita e incoraggia a guardare un mondo incantato con uno sguardo sorpreso e sbalordito, ma dall’altra ci tiene per mano, guidandoci su una strada, la cui fine porterà ad acquisire maggiore coscienza e consapevolezza del disincanto, superando così qualsiasi tipo di illusione. Il musical è un crescendo di emozioni, siamo rimaste molto colpite dalla genialità di quest’opera. In due ore, condensa quasi 10 anni di storie vere, lanciando alla fine un messaggio fortissimo: amare, sentirci liberi, ma sempre coscienti del buio che ci circonda. Perché la vita è un cabaret.
Anna Silvestri e Valeria Maria Luzi