Il Blog di Radio IULM vi propone ogni sabato una rassegna di alcune delle notizie più rilevanti della settimana. Attraverso un viaggio che si snoda in tutto il mondo ripercorriamo assieme i fatti che hanno occupato le pagine delle principali testate giornalistiche.
Naufragio migranti a Crotone: da catastrofe a controversia politica
Il 26 febbraio un’imbarcazione proveniente da Izmir, in Turchia, è naufragata davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, nel crotonese. Dopo giorni dalla tragedia non è ancora definitivo il bilancio delle vittime, come è incerto anche quello dei dispersi. L’accaduto ha sollevato scalpore in tutto il paese dando il via a una caccia alle streghe per capire chi sia il responsabile dell’accaduto. La Procura di Crotone indaga infatti sui mancati soccorsi al barcone cercando di districarsi tra lo scambio di accuse che coinvolge Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Frontex. Coinvolti anche i ministri dell’Interno Piantedosi e dei Trasporti Salvini, accusati di aver giocato un ruolo chiave nella catastrofe. A suscitare particolare risentimento le parole del ministro Piantedosi circa l’accaduto:
La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli
A queste affermazioni ha risposto anche la neosegretaria del PD Elly Schlein, definendole disumane e non consone al ruolo ricoperto dal ministro. In molti stanno chiedendo a gran voce le dimissioni del titolare del Viminale e ancora una volta la perdita di vite umane sembra passare in secondo piano.
Per approfondire:
- RaiNews: Il tragico naufragio di Crotone, il Gip: “Lo sbarco non è frutto di un accordo tra 4 amici al bar”
- Il Fatto Quotidiano: Naufragio Crotone, tra le vittime la giocatrice della Nazionale pakistana di hockey: chi era Shahida Raza
- Il Post: L’indagine sui ritardi nei soccorsi del naufragio a Cutro
- Ansa: Il sindaco di Crotone a Meloni: ‘Qui è mancato il Governo’
La Bielorussia si oppone alla guerra Russia-Ucraina
Mentre gli scontri tra Mosca e Kiev imperversano, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, alleato numero uno di Vladimir Putin, si reca a Pechino per incontrare il leader cinese Xi Jinping. Accolto con lo sparo a salve di 21 colpi di cannone in piazza Tienanmen, Lukashenko ha poi partecipato ai colloqui tra le due parti.
Nei giorni scorsi Xi Jinping si è proposto come mediatore della pace tra Ucraina e Russia, tuttavia il documento di pace da lui presentato è stato respinto da Kiev, USA ed Europa. Il presidente bielorusso ha confermato invece il suo pieno sostegno all’iniziativa cinese sulle proposte per la pace e la sicurezza internazionale.
Lukashenko ha poi aggiunto che “l’incontro di oggi si svolge in un momento molto difficile verso cui si richiedono nuovi approcci non ortodossi e decisioni politiche responsabili che dovrebbero mirare innanzitutto a prevenire uno scivolamento in un confronto globale che non vedrà vincitori“.
Per approfondire:
- La Repubblica: Ucraina, Cina: i punti del documento per la risoluzione della crisi
- Il Messaggero: Russia contro l’accordo di pace della Cina, Transnistria e i timori del successo economico di Pechino tra i motivi del dietrofront
- Agi: Xi accoglie Lukashenko e chiede una “soluzione politica” alla guerra in Ucraina
Incidente ferroviario in Grecia: scoppiano le proteste
Martedì 28 Febbraio un treno merci e un intercity si sono scontrati frontalmente nei pressi di Larissa provocando la morte di almeno 57 passeggeri. Prima che i due treni si scontrassero, avevano viaggiato sullo stesso binario per ben 12 minuti secondo le informazioni fornite ai media greci.
“La giustizia farà il suo corso. Le persone dovranno rendere conto, lo stato sarà dalla parte della gente” assicura il premier greco Kyriakos Mitsotakis in un discorso alla nazione. Il capostazione di Larissa, una volta arrestato, ha attribuito l’incidente ad un guasto che è stato tuttavia escluso dalle indagini, dando sempre più adito alla teoria che vede l’errore umano responsabile della tragedia. Il ministro dei trasporti Kostas Karamanlis ha dato le dimissioni subito dopo l’incidente, affermando come il sistema ferroviario del paese non si addica al ventunesimo secolo. La popolazione greca, davanti al tragico evento, è scesa in piazza a protestare. Ad Atene un gruppo di manifestanti ha dato fuoco a cestini della spazzatura e lanciato bombe molotov, costringendo la polizia ad intervenire in tenuta antisommossa. A Salonicco si è assistito a scontri tra manifestanti e polizia, mentre la protesta di Larissa è quella che ha visto più partecipazione, con migliaia di persone che hanno pacificamente manifestato contro le condizioni delle ferrovie in Grecia.
Per approfondire:
- Reuters: Greece train crash kills at least 38 people, many of them likely students
- The Washington Post: Trains reportedly on same track for 12 minutes before crash in Greece
- Europa Today: Disastro ferroviario in Grecia, il video dello scontro tra treni e i dubbi sull’esplosione
- Ansa: Scontri alla marcia ad Atene per vittime del disastro ferroviario