Figure con occhi scavati e volti corrucciati. Ambienti dove ad aleggiare è il mistero, l’inquietudine e la morte. È questa l’arte di Walter Richard Sickert, pittore post-impressionista inglese vissuto nel periodo dei delitti del noto serial killer Jack Lo Squartatore.
In un contesto di coincidenze
Sickert nasce a Monaco di Baviera e fin da piccolo instaura un rapporto singolare con i genitori. Si sentiva vicino al padre per la passione comune per la pittura, ma al tempo stesso lo disprezzava la sua inettitudine. Infatti quest’ultimo tentò di acquisire un nome come pittore, fallendo miseramente. Per la madre, invece, figlia illegittima di un astronomo della Royal Society, provava un forte risentimento che si riversò poi su tutte le donne della sua vita.
Cruciale per la sua carriera artistica è stata la figura di Whistler, il quale dopo averlo accolto nel suo studio, lo mandò a Parigi. È nella capitale francese che Sickert trova la fortuna nell’amicizia di Edgar Degas e Camille Pissarro, il primo ad introdurlo all’impressionismo francese. Tuttavia, il pittore monacense fece propri questi insegnamenti a modo proprio.
Tornato a Londra si preoccupò della ricerca di scene di vita urbana da raffigurare. Entrò a far parte del gruppo postimpressionista inglese Camden Town Group, di cui diviene esponente e inizia a frequentare teatri e caffè. La maggior parte di questi si trovano a Whitechapel, quartiere Est End di Londra nonché scenario degli omicidi compiuti da Jack Lo Squartatore nel 1888.
Tenete bene a mente questo dettaglio, sarà cruciale nella nostra indagine oltre la cornice.
L’orrido in tela
L’artista rende esplicito nelle sue opere il gusto per l’orrido e la violenza, le sue tele mostrano donne seviziate, maltrattate e uccise, persone bollite vive in grossi pentoloni, braccia mutilate, teste decapitate e aguzzini sorridenti.
Nell’estate del 1906 il pittore esegue un dipinto che ritrae una donna distesa su un letto in ferro battuto, a incuriosire è il titolo dell’opera Notte d’estate.
È il 31 agosto del 1888 quando viene trovato il cadavere di una giovane sventurata. Ancora più curiosa è l’estrema somiglianza fisica tra la donna dipinta e la vittima dell’omicidio.
L’occhio curioso della scrittrice Cornwell
A partire da questi indizi la scrittrice Patricia Cornwell sviluppa un’ipotesi secondo la quale le figure di Jack Lo Squartatore e Walter Sickert coincidano nella stessa persona.
Osservando il quadro Notte d’estate, sono certa del fatto che i vostri occhi abbiano percepito un silenzio inquietante. Nonostante si tratti di un’iconografia intrinsecamente disturbante, vi è una curiosità nota a pochi che infittisce il mistero, aspetta che Tela spiego.
In quel periodo, le foto delle vittime di Jack Lo Squartatore non erano accessibili al pubblico, gli unici che potevano conoscere l’aspetto del cadavere erano coloro che svolgevano le indagini o chi fosse stato presente sulla scena del delitto. Cornwell fa notare una forte somiglianza tra l’opera di Sickert e la foto della vittima. Risultano legittime le domande che si pone la scrittrice: com’è possibile che il pittore abbia ritratto una donna che “casualmente” assomigli alla vittima? Si tratta di una pura coincidenza?
Pur di smascherare l’assassino, l’autrice investì una fortuna nell’acquisto della scrivania del pittore e di numerose tele. Con il tempo è riuscita a recuperare addirittura delle lettere private che Jack era solito mandare agli investigatori al fine di poter effettuare delle analisi tra i campioni di DNA rinvenuti nelle varie fonti. Tuttavia, i profili genetici estratti si mostrano compatibili solo all’1%, rendendo irrilevanti le accuse avanzate a Sickert.
Un mistero irrisolto
Restano troppe coincidenze, però, che sembrano tenere unite le due figure a doppio filo. Si è evidenziato che la filigrana delle lettere dell’assassino fosse la stessa di quella delle lettere che il pittore era solito elargire a parenti e amici; o ancora, i disegni che spesso accompagnavano le lettere ironiche di Jack possono essere ricollegare alla vena artistica di Sickert.
Sono sicura che volgere lo sguardo dentro l’arte di questo pittore abbia acceso la tua curiosità e deturpato il tuo senso di tranquillità davanti a un mistero irrisolto. Infatti, nonostante le innumerevoli prove e ipotesi avanzate dalla scrittrice, l’identità di Jack Lo Squartatore resta non svelata.
Ti ricordo, ancora una volta, che il nostro viaggio nel mondo dell’arte e del mistero non è volto al termine. Ti aspetto al prossimo appuntamento per indagare altre curiosità oltre la cornice.