Questa sera sono stata a teatro.
Era il Teatro Manzoni di Milano che ha ospitato Il padre della sposa diretto da Gianluca Guidi.
Lo spettacolo porta sul palco, in chiave realista, ma anche estremamente esilarante, il rapporto morboso di un padre, Giovanni, interpretato da Gianfranco Jannuzzo, e della sua unica figlia, Alice.
Papà Giovanni è il dottor Colella, interpretato da Gianfranco Jannuzzo. Oltre all’amore per sua moglie Michelle (Barbara De Rossi), Giovanni ha occhi solo per sua figlia Alice. Alice (Martina Difonte) è una ragazza intraprendente che prima gli è stata portata via da un prestigioso college americano, per 5 anni, e ora da un scienziato da strapazzo -che lei definisce un ragazzo straordinario– che vuole portarla a vivere a Boston.
Vico Ludo Ludovico è il personaggio interpretato da Lucandrea Martinelli, un ragazzo che ci conquista subito con i suoi modi di fare un po’ impacciati, ma anche molto dolci, innamoratissimo di Alice. Come se Cosmo avesse finalmente trovato la sua Wanda e fosse pronto a vivere per sempre insieme, felici e contenti nel mondo delle fate.
Ma come può qualcuno che non è nemmeno in grado di slacciarsi un casco progettato da lui essere all’altezza della bambina di Giovanni? La sua principessa che a 23 anni ancora ha il suo prezioso posto a tavola sulle gambe del papà, davanti ad un piatto fumante di peperoni ripieni alle cinque del pomeriggio.
A cosa le serve un altro uomo quando ha già suo padre che la ama così?
Giovanni è terrorizzato al pensiero che qualcuno possa fare del male a sua figlia, e i pregiudizi verso quel fidanzato che ancora non conosce, sembrano trovare conferma quando Ludovico si presenta a casa. Di fronte a sé ritrova una persona goffa e incapace, con una dubbia professione. Eppure allo stesso tempo, anche pronta a sostituirlo.
I consigli del padre, infatti, arrivano ad Alice come assurdità mentre se il fidanzato suggerisce le stesse cose, non tentenna nemmeno un attimo ad ascoltarlo. Giovanni mantiene le distanze da Ludovico, evitando ogni confidenza. A questo si aggiungono, inoltre, le cospicue spese per il matrimonio e una accoppiata di consuoceri altrettanto strampalata. Lui (Roberto M. Iannone) come un gioco con le pile scariche, che si ferma a metà discorso e beve da bicchieri invisibili. Lei (Marcella Lattuca) uscita direttamente da un cartone di Walt Disney, con tanto di mela avvelenata e risata malefica. Almeno l’intrattenimento alla festa è assicurato con il wedding planner, Boris (Gaetano Aronica) che conquista la scena con poche parole in ordine casuale e una lingua tutta sua.
In fondo Alice un po’ la capiamo…
Consiglio a tutte le ragazze di andare a vedere Il padre della sposa in compagnia del proprio padre, come ho fatto io. Almeno papà Giovanni avrà qualche alleato tra il pubblico che capisce la sua sofferenza e voi godrete al massimo di questa esperienza. Del resto, non è mai facile quando arriva il momento di permettere che un figlio lasci il nido, così come non è facile per noi figli allontanarci dalla certezza di un amore familiare.
È un po’ un salto nel vuoto. Ad una settimana dal mio trasferimento a Milano, mio padre ha smesso di dormire. Passava le notti sveglio a guardare le stelle in terrazza e a tormentarsi per tutti i pericoli da cui non avrebbe potuto proteggermi da così lontano. Tutt’ora mi chiama spesso per chiedermi quando torno a casa, nonostante sappia che ormai Milano è casa mia.
Mia madre mi mandò da lui per tranquillizzarlo, la notte prima di partire. Abbiamo passato la notte a parlare e a piangere, senza sentirci mai davvero pronti per questa partenza. Eppure il giorno dopo mi ha accompagnato in stazione, fino a davanti al binario e mi ha lasciata andare.
Il padre della sposa è una comedy piena di gag, compreso qualche momento tenero tra Alice e i suoi genitori. È lo spettacolo di una vita, come quella di tutti noi, esilarante, caotica e con un po’ di emozioni.