Era il 13 ottobre del 1880 quando il farmacista Tivadar Kosztka ebbe una visione mistica in cui vide una luce intensissima accompagnata da una voce che gli disse ”Sarai il più grande pittore, migliore di Raffaello”.
Un viaggio di cambiamento
Una rivelazione che scosse l’animo del farmacista, a tal punto da presentarsi come l’inizio di una nuova vita offerta all’arte. Nonostante non fosse in grado di tenere in mano neppure un pennello, decise di investire tutti i suoi risparmi in un viaggio per l’Europa con l’obiettivo di visitare le gallerie d’arte più famose del tempo.
Un’esperienza che fu d’ispirazione per Kosztka portandolo a realizzare oltre mille dipinti una volta tornato in Ungheria. Tuttavia, così come spesso accade per molti artisti, i suoi contemporanei non apprezzarono le sue opere caratterizzate da personaggi cupi e misteriosi. É probabile che sia stato determinante all’iniziale insuccesso anche lo stile di vita del pittore: vegetariano, contro l’alcool e il fumo, pacifista, bipolare, emarginato e schizofrenico.
Kosztka risentì di questo rifiuto a tal punto da trascorrere 10 anni della sua vita in depressione e con un equilibrio mentale compromesso. La sua creatività e il suo talento vennero apprezzati solo dopo la sua morte, quando persino Pablo Picasso ebbe frasi di elogio per la sua arte.
Il vecchio pescatore
Tra i vari soggetti che occupano la scena nelle tele dell’artista, uno è stato in parte scoperto dal velo di mistero con il quale è avvolto: Il vecchio pescatore. L’opera risale al 1902 e il suo titolo rispecchia il protagonista. Si tratta di una figura in apparenza semplice, la posizione delle mani giunte sopra il bastone sembrano alludere a un atto di preghiera che bene si sposa con lo sfondo del mare calmo.
Sono certa del fatto che ti sia bastato un attimo per cogliere l’elemento di disturbo di questo quadro: l’asimmetria del volto. Apparentemente, potrebbe sembrare un dettaglio innocuo. In realtà, basta poco per trovare dettagli nascosti dietro i quali si celano profondi significati. Ancora una volta tela spiego io, cercherò di condurti oltre la cornice per tentare di svelare il mistero che avvolge quest’opera.
Interpretazione da una nuova angolatura
Dopo la morte di Kosztka, questo particolare ha stuzzicato l’intelletto di qualche occhio curioso che ha aperto strada a una nuova interpretazione del quadro. Per capire di cosa sto parlando basta dividere l’immagine in due: infatti, tagliando idealmente la figura in una parte destra e sinistra, si ottengono due metà che, se riflesse e accostate alla metà relativa, generano due nuovi quadri.
Analizzando il lato sinistro dell’immagine è possibile osservare un vecchio che prega sopra una barca con sfondo un mare calmo. Il volto del pescatore è caratterizzato da un’espressione calma e pacata. Nel complesso possiamo definirla un’immagine che ispira tranquillità, tepore e piacevolezza. Non ti fa venire voglia di prenderti un attimo dalla frenesia delle nostre giornate? Probabilmente era proprio questo l’invito dell’artista.
Procedendo con la nostra analisi, adesso presta attenzione alla parte opposta, quella destra. Cosa noti? Sono certa del fatto che abbia suscitato in te sentimenti esattamente opposti rispetto alla prima metà osservata. Infatti, i tratti di questa parte del volto danno vita ad un’espressione quasi malvagia alla quale molti hanno addirittura associato la figura del male e del diavolo. Al posto della barca, presente nello sfondo della metà sinistra dell’opera, sembrerebbe esserci una bara nera; e ancora, al posto del mare calmo che trasmette serenità, delle acque in tempesta che esprimono dinamismo e senso di inquietudine.
Per concludere, non possiamo che soffermarci sullo sguardo del vecchio pescatore, quello caldo e avvolgente della prima metà, che lascia ora spazio a uno indagatore e penetrante, il quale sembra avere la capacità di assorbire dall’animo di chi lo guarda la positività che gli era stata regalata dalla figura gentile.
Coesistenza complementare, dal taoismo all’arte
Dobbiamo riconoscere la capacità di Tivadar Csontváry Kosztka nell’aver saputo infondere emozioni opposte in un’unica figura. Il risultato è sicuramente un opera che inquieta l’animo dell’osservatore, ma allo stesso tempo lascia un grande messaggio.
Avete presente l’antico simbolo taoista dello yin & yang? Il suo significato è individuabile nella dualità degli opposti, in questo caso bene e male, i quali non solo coesistono, ma sono anche complementari ed è possibile individuare un po’ dell’altro in ognuno di essi.
Lo stesso significato è rintracciabile nel quadro dell’artista svedese. Una singolare rappresentazione del dualismo bipolare che contraddistingue l’animo irrequieto dell’essere umano e che muove l’umanità.
Anche questa tappa del nostro viaggio è conclusa, ma tranquillo, non siamo ancora giunti alla nostra meta. Ti aspetto al prossimo appuntamento per volgere insieme il nostro sguardo oltre la cornice.