Finisce, dopo 7 lunghi anni nel lussuoso marchio di moda Gucci, la carriera dell’ormai iconico direttore creativo Alessandro Michele.
La notizia era stata anticipata in precedenza dalla stampa, ma è stata ufficializzata solo recentemente dal gruppo Kering, che controlla il marchio.
La sua carriera in Gucci
Nel gennaio 2015 Alessandro Michele viene nominato direttore creativo di Gucci, casa di moda in cui ha lavorato dal 2002 fino a pochi giorni fa, quando si è dimesso dopo aver svolto un ruolo fondamentale nel rendere il marchio ciò che è attualmente.
Oggi Michele può prendersi il merito di aver trasportato il guardaroba maschile e femminile fuori dall’ombra tradizionalista. In senso di genderless, ha trovato in Harry Styles, nella band dei Måneskin e in molte altre celebrità il modo di interpretare la sua percezione stilistica, il cui orientamento è assolutamente proiettato verso il futuro.
Cosa lo ha indotto a mollare
Michele si è capito essere stato uno dei tasselli fondamentali per il successo del marchio, ma allora quali sono state le motivazioni che lo hanno spinto ad abbandonare il brand?
Le voci a riguardo non sono chiare, tuttavia negli ultimi anni lo stilista non è riuscito ad incrementare le vendite con lo stesso vigore della concorrenza.
Ci ha salutati con un lungo post pubblicato sui social in cui afferma:
«Ci sono momenti in cui le strade si dividono a causa delle diverse prospettive che ognuno di noi può avere. Oggi si conclude per me un viaggio straordinario, durato più di vent’anni, all’interno di un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa».
Un addio “pacifico”
Non sembrano esserci state discrepanze durante la separazione dell’artista dalla casa di moda. Rilascia lui stesso un comunicato ufficiale nella sua nota stampa, in cui annuncia che il binario di questo rinomato percorso è giunto per lui al termine:
«A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l’hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso. Insieme a loro ho desiderato, sognato, immaginato. Senza di loro niente di tutto quello che ho costruito sarebbe stato possibile».
«Che possiate continuare a nutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta. Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà».
Chi sopraggiungerà per ricoprire il suo ruolo?
Questa domanda tormenta da ore i membri del settore che hanno visto, in seguito alla notizia, il tremito del fashion system.
Non c’è dubbio che un domani arriverà qualcun altro, e che la storia di Gucci proseguirà gloriosa, Kering al momento annuncia solo una cosa:
«L’ufficio stile di Gucci continuerà a portare avanti la direzione creativa della maison fino all’annuncio di una nuova organizzazione»