Il producer italiano The Night Skinny fa il suo ritorno nella scena italiana con l’album Botox, completando una trilogia composta da altri due grandi successi: Pezzi e Mattoni.
“In una scena assuefatta dai numeri e dalle classifiche in cui vince chi ostenta, in una società ossessionata dal successo che ci insegna a modificare la nostra immagine, l’apparenza non è altro che una forma di dipendenza. In Botox conta solo la musica. È tutto vero. No filler.“
Un album corale ma senz’anima
Botox è stato rilasciato il 16 settembre, con un hype che non si vedeva da mesi anche grazie a una campagna di marketing ben riuscita. Al suo interno sono presenti 21 tracce con la partecipazione di 40 artisti diversi, tutti di grandissimo livello, ed è già stato certificato disco d’oro dalla Fimi.
É un album lungo, e si intuisce da subito che l’ascolto sarà impegnativo e servirà qualche settimana per elaborare un giudizio complessivo.
L’album si presenta come un disco senza anima, a differenza, a esempio, di OBE rilasciato dal producer Mace nel febbraio del 2021 e legato da un filo conduttore che ne unisce e ne uniforma tutti gli elementi.
In Botox, invece, le componenti dell’album risultano slegate tra di loro, e a volte, addirittura anche all’interno della canzone stessa.
Il sound, perciò, risulta molto variegato, ma poco coeso e per certi versi lo fa apparire come una compilation anziché un disco vero e proprio.
“Sono un prodotto del freddo di queste strade”
Ciò nonostante, alcune tracce risultano essere decisamente riuscite, con beat originali che riconfermano il ruolo di Skinny come uno dei migliori producer della scena italiana.
Da notare, ad esempio, il sample di No more sorrow dei Club Dogo in Prodotto, con le strofe magistrali di Jake la Furia, Ernia, Paky e Rkomi, che avrà fatto scendere sicuramente una lacrimuccia a tutti i fan dei Dogo.
Scale è l’ennesimo capolavoro della coppia Luchè–Night Skinny, e Rkomi ricorda molto la sua versione dei tempi di Io in Terra.
La poesia di strada di Geolier e Paky è una componente fondamentale che entusiasma per l’ennesima volta.
Si può dire certamente che qualche feat avrebbe potuto essere evitato e che 40 artisti, forse, siano eccessivi, considerando anche il fatto che alcuni di loro compaiono in piú brani, come Ernia e Rkomi, presenti in 6 brani diversi.
Il brano finale, BTX Posse, include 10 artisti, fatto che accade raramente, ma, a mio parare, è uno dei pezzi migliori del disco.
Cosa ci riserverà in futuro The Night Skinny?