Petrolio. Una storia a colori: lo spettacolo dell’evoluzione

Dopo l’esordio romano, la piccola tournée teatrale ferma anche a Milano al FACTORy32. Dal 25 al 27 marzo, infatti, si è tenuta la rappresentazione di Petrolio. Una storia a colori, spettacolo finalista alla 27° edizione del Premio Hystrio. Dopodiché, proseguirà a Venezia il 12 aprile al Teatro a l’Avolgaria.

Storia del cambiamento: domande e conflitti

Lo spettacolo, che permea il piccolo spazio del teatro milanese, vede l’esordio alla scrittura di Beatrice Gattai, la direzione di Alessio di Clemente e la produzione di PaT – Passi Teatrali. Sul palco troviamo tre attori: Beatrice Gattai, Alessio di Clemente e Francesco Centorame (protagonista nella serie TV Skam Italia e nel film Gli Anni Più Belli di Gabriele Muccino). Ad ognuno spetta un personaggio. Una prostituta moldava sola e saggia. Un uomo frustrato e stanco, con davanti la fine del suo matrimonio e un figlio tanto voluto, quanto non avuto. Un ragazzo disabile alla scoperta della sua sessualità.

Per ogni personaggio che arriva sulla scena sorge una domanda, che si insinua nei dibattiti sociali da anni. La prostituzione va legalizzata? L’utero in affitto è da considerare un’opzione eticamente giusta? L’educazione sessuale ai disabili è necessaria o bisogna tenerli isolati da questa sfera?

“In Petrolio. Una Storia A Colori la lettura di una storia d’amore non romantica mi ha consentito di lavorare sui tre interpreti obbligandoli a procedere per archetipi. La provocazione continua dell’altro all’interno del ring, o meglio della gabbia, in cui si svolge l’azione, è il propellente di ognuno dei tre nella ricerca del compiersi del proprio obiettivo. Ma mentre la giovane donna ha già̀ scavalcato la ‘linea del fuoco’ e vede con chiarezza, responsabilità̀ e consapevolezza tutto il proprio campo d’azione, l’uomo è impantanato nella sua mediocrità̀ e insegue solo il fantasma del proprio ego, il ragazzo invece cerca puramente di soddisfare le proprie necessità naturali”.

Alessio di Clemente

Trailer di Petrolio. Una storia a colori

Petrolio o storia a colori?

La scenografia è semplice, ma ingloba e preannuncia già lo svolgersi della piece. Essa raffigura dipinti di donne e ritratti in bianco e nero, ma anche casse di legno contenenti colore in polvere. É lo scontro che fa da protagonista, prima degli attori e degli oggetti di scena. Il binomio conflittuale è già riscontrabile nel titolo.

Il conflitto verbale tra i personaggi e la contraddizione della scenografia fanno da cornice al fulcro della vicenda. Emanuele (Francesco Centorame) è in preda alla “storia a colori” della sua sessualità agli albori. Giuseppe (Alessio di Clemente) è perso, quasi affogando, nel petrolio della fine di un amore. Natasha, o forse Jessica, o forse Maria (Beatrice Gattai), la ragazza si fa emblema della fusione dei due elementi: ha varcato la soglia sprofondando nell’oscuro alone del dolore per arrivare a una saggezza illuminante, colorata.

Maria si fa punto di sutura di tutto ciò che ci ritroviamo a vedere. Infatti, il suo sogno di petrolio che si trasforma in colore e porta salvezza, diventa la speranza che ci si aspetta e si auspica quando ci si trova all’interno di un processo di evoluzione.

Lo spettacolo parla di scontro, che più evolve più si annulla, più si positivizza. I due clienti sono il potere della maturità in potenza. La ragazza, coi suoi colori e le sue parole da “mentore”, incarna l’amore dell’esistenza in atto.

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