Dal 3 marzo al 3 aprile 2022, Palazzo Reale ospiterà la mostra Ritratte che racconta la storia delle direttrici dei musei italiani.
È stata inaugurata a Milano, presso Palazzo Reale, la mostra che vuole raccontare le storie delle 22 attuali direttrici dei musei italiani. Lungo il percorso espositivo troviamo la storia di queste donne, corredate dalle fotografie di Gerald Bruneau, con lo scopo di abbattere gli stereotipi dietro le professioni femminili.
Da dov’è nata l’idea per Ritratte
Il fotografo si è unito all’idea di Fondazione Bracco nell’intento di promuovere valore civile e sociale. Infatti, per troppo tempo le donne sono state viste come semplici muse, ritratte in pose rilassate e statiche. Al contrario, gli uomini si trovano inseriti in posizioni più fiere, degne del loro ruolo di condottieri.
Gerald Bruneau, con i suoi ritratti fotografici, voleva proprio cambiare questa narrazione, mostrando il potere femminile in ruoli di spicco e, allo stesso tempo, insegnando alle giovani ragazze a non abbattersi mai, mostrando i loro percorsi affinché possano essere d’ispirazione.
All’interno della mostra sono presenti 22 fotografie con le relative storie disposte su dei pannelli al centro delle Sale degli Arazzi di Palazzo Reale. Qui di seguito ve ne racconterò tre.
Le storie di Emanuela Daffra, Edith Gabrielli e Annalisa Zanni
Emanuela Daffra è la direttrice regionale dei Musei della Lombardia. Da ragazza sognava di essere un’attrice di teatro, ma la sua timidezza la frenava. Per questo motivo, dopo il liceo, ha deciso di proseguire i suoi studi in storia dell’arte, tenendo nel cassetto il sogno del teatro. In poco tempo è stata catturata dal nuovo mondo in cui si era imbattuta, ritrovandosi a 25 anni a insegnare nei licei, mentre a 29 nella Sovrintendenza a Milano. Finalmente, nel 2019, venne scelta per collaborare con la Direzione Regionale Musei della Lombardia. Non solo, ha continuato a insegnare tenendo corsi all’università di Pavia e alla Cattolica di Milano. Ma, come ben sappiamo, carriera e vita privata non si escludono a vicenda, infatti a casa l’aspettano suo marito insieme ai loro due figli.
Edith Gabrielli è Direttrice generale del Ministero della Cultura, dell’Istituto Vittoriano e di Palazzo Venezia (VIVE). Il suo percorso di studi è iniziato con la laurea e la specializzazione in Storia dell’arte medievale e moderna all’università alla Sapienza di Roma. Più tardi è partita per Londra, dove ha studiato alla London School of Economics and Political Science. Nel 1999 entra in servizio nel Ministero della Cultura, che l’ha portata a collaborare per diversi progetti museali in Piemonte, a Torino, e nel Lazio, dove vive tuttora.
Chiudiamo con l’ultima donna ritratta nella mostra, sicuramente non per importanza: Annalisa Zanni. Lei è la direttrice di una delle più conosciute case museo di Milano, il Museo Poldi Pezzoli, ruolo che ricopre da oltre 20 anni. Come le sue college sopra citate, ha iniziato studiando storia dell’arte. Il suo ruolo nella città di Milano è stato talmente importante che nel 2011 è stata anche insignita dell’Ambrogino d’oro.
Ritratte e l’importanza di rompere gli stereotipi
É stata proprio Annalisa Zanni il giorno dell’apertura a raccontarsi a un gruppo di ragazze. In quel momento ha ammesso quanto sia stato difficile affermarsi come donna in quel ruolo. All’inizio del suo incarico presso il museo le venne detto da alcuni amici – ha raccontato – che la sua unica mansione giornaliera era spolverare le antichità conservate. Questo episodio sottolinea quanto sia importante abbattere gli stereotipi, per permette a una nuova generazione di donne di non essere semplici muse, ma donne pronte a cambiare il mondo con il loro ruolo.
Queste erano solo tre storie, ma altre incredibili testimonianze vi attendono nelle stanze di Palazzo Reale, non vi resta che andare a visitarla!