Altaluce Teatro porta in scena un’avventura senza tempo, una storia che tutti conosciamo, dal fascino unico. Odisseo, con il suo straordinario viaggio umano, è stato protagonista del racconto di Carlo Decio, il 5 e il 6 febbraio.
“L’avventura non dovrà mai avere lo scopo di fuggire bensì quello di raggiungere qualcosa, di appagare il bisogno che è nell’uomo di andare oltre e di vedere, conoscere, misurarsi, provarsi e sapere. Queste sono le motivazioni che avevano spinto Ulisse oltre i confini del mondo conosciuto, e che spingono ancora molti di noi…”
La narrazione pop-epica
Con Odisseo, Carlo Decio e Mario Gonzalez, dopo il fortunato esperimento di Otello, tornano a cimentarsi nella prova della narrazione pop-epica, confrontandosi questa volta con una fresca riscrittura dell’Odissea di Omero.
Per permettere al pubblico di apprezzare quest’opera in tutta la bellezza e intensità, l’autore si è servito di diverse tecniche artistico-espressive, tra cui, il mimo.
Un commedia umana
Il protagonista è un eroe intrepido, affascinante, irriducibile, astuto e immensamente umano, con tutte le proprie virtù e debolezze. Nello svolgersi dello spettacolo è alle prese con profondi dubbi, grandi passioni, terribili paure, sfide tremende, attimi di atroce sconforto, ma anche immense gioie.
I poemi omerici come patrimonio di conoscenza e valori
Questo racconto ci fornisce uno sguardo diverso su molti temi attuali e sempreverdi: l’onore, la pietà, il rispetto, il pudore, l’amicizia, l’amore, la fratellanza. Il tutto all’interno di un viaggio reale e metaforico al tempo stesso, un’epica montagna russa che rappresenta la vita.
Un viaggio introspettivo
L’Odissea dà consapevolezza di sé. Insegna a perdersi per ritrovarsi, ad amare allo stremo delle forze e a fare un’esegesi della propria coscienza e della propria psiche, con onestà e lucidità. É un viaggio interiore completo e psicologico.