Dante Giotto è il quinto sequel degli spettacoli teatrali dedicati all’arte di Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte ha deciso di celebrare il settimo centenario della morte del poeta attraverso un percorso fatto di analogie romantiche con il pittore Giotto.
Sgarbi recita Dante Giotto
Il 23 settembre debutterà in prima nazionale al Teatro Manzoni lo spettacolo “Dante Giotto” di e con Vittorio Sgarbi. Si tratta del quinto spettacolo teatrale di questo genere, dopo l’esordio di “Caravaggio” al Festival La Versiliana nell’estate del 2015. Allora, lo spettacolo raccontava le vicende del Merisi ed evidenziava come queste riecheggiassero – quasi come premonitorie – nella contemporaneità.
Seguendo le parole che Vincenzo Cerami pronunciò a Pier Paolo Pasolini “non fare quello che hanno già fatto gli altri”, il trio composto da Vittorio Sgarbi, Valentino e Marcello Corvino, ha realizzato uno spettacolo nuovo per il genere e innovativo per la storia trattata.
L’inclinazione sentimentale che diventa nuovo realismo
Raccontare Dante durante il settimo centenario dalla sua morte, è più che mai noioso e ripetitivo, ma non se lo si osserva in parallelo a un pittore come Giotto. La chiave di lettura risiede nella rivoluzione umanistica che avviarono. Entrambi si trovavano in un periodo di forti imposizioni, latine per Dante e bizantine per Giotto, da cui si svincolarono rimettendo al centro l’uomo.
Se si osservano gli affreschi nel ciclo di Assisi o i canti della Divina Commedia, noteremmo che l’uomo è rappresentato con grande semplicità, nelle linee pittoriche per il primo e nel linguaggio volgare del secondo, portatori di un nuovo realismo. Per quanto incredibile possa sembrare, i due sono tra i più grandi inventori di storie e personaggi. I caratteri che definiscono ogni loro soggetto sono in grado di realizzare una narrazione, elementi che oggi risuonano tra le mura delle maggiori aule di comunicazione e storytelling. Si andrà a definire un nuovo realismo per l’epoca che si sviluppa nell’inclinazione sentimentale.
Sgarbi indagherà tutti questi elementi attraverso un canto dell’Inferno – il quinto – con protagonisti Paolo e Francesca, per poi passare a due canti del Paradiso in cui sono protagonisti San Francesco e San Domenico. Questi personaggi sono paragonabili alla raffigurazione dell’assetato che beve dalla fonte di Giotto, che riesce a dipingere perfettamente la necessità del bere l’acqua. La forza che evocano i loro personaggi sarà impossibile da copiare per qualunque altro artista nella storia.
Bentornati al Teatro Manzoni
Lo spettacolo avrà la durata di un paio d’ore e sul palco reciterà Vittorio Sgarbi. Sarà lui infatti l’unico protagonista. Ad accompagnarlo ci saranno le musiche composte e eseguite dal vivo da Valentino Corvino. Con questo spettacolo si inaugura il ritorno a teatro, per dimostrare come gli umani abbiano bisogno della bellezza e lo abbiamo capito ancora di più con la pandemia.