Ka’kao, il cibo degli dei in viaggio verso la IULM

Il 4 novembre l’Università IULM ha inaugurato la sua nuova mostra Ka’kao, dedicata al viaggio del cacao dal Messico fino ad arrivare all’Italia, che sarà aperta fino al 15 dicembre.

Ka’kao, l’albero segreto: il viaggio del cacao tra Messico e Italia

Giovedì 4 novembre l’Università IULM ha inaugurato la mostra Ka’kao, l’albero misterioso: il viaggio del cacao tra Messico e Italia, curata dal professore dell’ateneo Massimo De Giuseppe insieme al docente e registra Giuseppe Carrieri, mentre l’allestimento è stato frutto della collaborazione del professore Sergio Pappalettera insieme allo Studio Prodesign.

La mostra segna il ritorno degli eventi in presenza dell’ateneo, un forte segnale verso una ripresa di normalità, ma non solo. L’università, secondo il rettore della IULM Gian Battista Canova, deve essere un centro di produzione culturale, aperto verso la città.

Ka'kao

Ka’kao sarà molto di più di un’esposizione. Si tratta, infatti, di un prodotto multimediale, che vede quest’inaugurazione come un primo step. Il prossimo anno vedrà l’uscita del film realizzato dagli studenti della laurea magistrale in Televisione, Cinema e New Media, secondo la direzione di Giuseppe Carrieri. Non solo, una mostra sorella in Messico terminerà il percorso pensato per quest’esperienza.

Il docu-film, realizzato durante il viaggio in Messico per scoprire le origini di questo albero, non ha una vera e propria trama. Viene introdotto da un rituale propiziatorio svolto dallo stregone che li ha guidati per il Messico. È stato lui a raccontargli le origini e i significati della pianta del cacao, partendo dall’origine della parola – per alcuni deriva dalla distorsione di una parola Maya, ma è molto discusso tra i linguisti – ai legami con la cosmogonia.

Viaggio a ritroso sulle tratte del cacao

Partiamo dalle origini: il Cacao è il seme dell’albero di Cacao, di cui abbiamo testimonianze della sua coltivazione datate 1400 a.c.

Piantato e prodotto dalle tribù mesoamericane, gli venivano attribuite proprietà curative, rituali ed era utilizzato come moneta di scambio. Dopo l’arrivo dell’esercito di Cortez, gli spagnoli importarono il cacao sotto forma di bevanda, la cioccolata. Da quel momento venne poi diffuso il suo consumo sotto forma di barretta, finché acquistò sempre più popolarità, fino ad arrivare ai giorni nostri.

È proprio nella nostra ottica contemporanea che conoscere il cacao diventa ancora più importante. Il cambiamento climatico sta impattando notevolmente sulla sua sopravvivenza. Da un lato, si tratta di una pianta in grado di sopportare le alte temperature, particolarità che le ha permesso di esistere da oltre 5000 anni. Dall’altra, ha bisogno di un clima umido, non secco, fattore che, purtroppo, andrà mancando in futuro. Ka’kao è in grado di raccontare tutto ciò, istruendo il visitatore sulla sostenibilità di questo cibo tanto caro a noi. Per questo motivo l’ASVI, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, ha indicato questa mostra come un progetto esemplare.

L’esposizione IULM

Ognuno di questi elementi é messo in scena nella mostra. Diversi media si incontrano, dalle fotografie di ieri e oggi, ai materiali d’archivio, fino alla pittura degli artisti Eliazar Hernandàndez Arias e Nidia del Carmen Hernàndez de la Cruz. Il tutto è accompagnato dal sottofondo di musica realizzato dai musicisti della Universidad de Ciencias y Artes de Chiapas. In ultimo, per omaggiare il legame del cacao con la festa dei morti, ci si imbatte nell’altare dei morti. Questo, ancora una volta, lega le due culture, rendendo omaggio a Franco Battiato e Armando Mansaneo.

Ka'kao

L’esperienza immersiva della mostra lega sia gli appassionati di videoarte che quelli di storia, ed è assolutamente da non lasciarsi sfuggire.

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