DDL Zan affossato: cosa è successo in Senato

Il DDL Zan, il disegno di legge contro l’omotransofobia a lungo dibattuto e rivendicato, è stato definitivamente accantonato attraverso una votazione segreta che si è tenuta in Senato lo scorso 28 ottobre.
Un duro colpo per la comunità LGBTQIA+, ma anche per tutti coloro che desideravano una legge che avrebbe garantito diritti e sicurezza alle minoranze.

Gli applausi in Senato e le polemiche

A scatenare le polemiche, però, non è stata solo la scelta di affossare il DDL Zan.
Dopo l’approvazione della tagliola, infatti, il Senato si è riempito di fragorosi applausi e grida gioiose di chi era contrario al Decreto di Legge.

L’applauso di una parte del Senato conferma che la destra non ha mai voluto approvare una legge contro i crimini di odio e le discriminazioni. Oggi è una giornata triste. Ma quello che più colpisce è che chi diceva di voler discutere di diritti ha oggi imposto il voto segreto, decidendo di affossare una legge che tutelava i diritti delle persone.

Ha dichiarato la senatrice del PD Simona Malpezzi.

Che bello spettacolo. Gente seria. La corrida.

Ha invece twittato il leader di Azione Carlo Calenda, ironizzando sugli applausi in Senato.

In molte città italiane si stanno svolgendo manifestazioni contro l’affossamento del DDL Zan
https://www.ondazzurra.com/attualita/stop-al-ddl-zan-oggi-a-roma-manifestazione-a-sostegno-dei-diritti/

I sostenitori del DDL Zan non si arrendono

Avete affossato il Ddl Zan ma non affosserete le nostre voci.

Questo il motto di migliaia di persone scese in piazza a Roma, Milano, Brescia, Mantova, Firenze e Salerno per manifestare il proprio dissenso verso l’affossamento del DDL Zan.

A Milano, sono stati Sentinelli Milano, Arcigay e Coordinamento Arcobaleno a guidare la manifestazione, organizzata in meno di ventiquattr’ore all’Arco della Pace.
Il portavoce, Luca Paladini, si è espresso dal palco con queste parole.

Se mi chiedete se siamo sorpresi di trovarci qui in migliaia, io vi rispondo no. Non siamo sorpresi: sospettavamo arrivaste a migliaia. Perché il sentimento di indignazione è comune. Eravamo vicini a portarci a casa una legge che ci avrebbe dato maggiori tutele e ce la siamo vista sfilare così. Hanno dato ancora di più forza, legittimazione a chi ci odia, a chi vive l’omosessualità come una malattia, a chi tratta i disabili in modo indegno”

La lotta per ottenere i diritti che dovrebbero essere garantiti dalla Stato ai suoi cittadini, dunque, continua, nonostante la cecità e l’insensibilità di una certa classe politica.

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