Siamo arrivati al quarto appuntamento della rubrica Le Oldies della Storia.
Con la partecipazione di Giovanni Sibilla, professore dell’Università IULM, oggi parleremo di Rihanna e del suo album Unapologetic.
Rihanna: enfant prodige della musica popular
All’anagrafe Robyn Rihanna Fenty, per i fan Riri, nasce nel 1988 a Bridgetown, capitale delle Barbados. Le sue origini, infatti, sono miste: suo padre è per metà afro-barbadiano e per metà irlandese, mentre sua madre nativa della Guyana, ma per metà afro-americana.
La sua infanzia è segnata dalla dipendenza da cocaina del padre e da atti di bullismo subiti a scuola. Le difficoltà non abbattono però Rihanna, che cresce circondata da musica, ascoltando principalmente reggae e iniziando ad esprimersi musicalmente a soli sette anni.
Ad oggi Rihanna è una donna completamente affermata, coprendo ruoli importanti che spaziano dall’ambito della musica, come cantante, a quello imprenditoriale, nonchè di modella e attrice.
Esordio, numeri e riconoscimenti
Il percorso musicale di Rihanna ha inizio all’età di 16 anni, quando il suo talento viene scoperto da Evan Rogers che la mette sotto contratto e le propone di trasferirsi negli Stati Uniti. L’anno dopo la cantante debutta con il suo primo album Music of the Sun e il singolo di successo Pon De Replay. Quest’album e i risultati conseguiti possono considerarsi l’inizio della sua promettente carriera.
Il suo background è infatti ricco di cifre; la cantante ha venduto oltre 60 milioni di album, 215 milioni di tracce digitali; numeri da capogiro che la pongono tra gli artisti di maggior successo nel panorama discografico internazionale.
Il talento e i traguardi raggiunti dall’artista sono premiati negli anni con nove Grammy Awards, tredici American Music Awards, tredici Billboard Music Awards e due BRIT Awards.
Oltre a questo a Rihanna è destinato un riconoscimento speciale: l’Icon Award. Assegnatole agli American Music Awards del 2013 per aver influenzato profondamente la cultura pop a livello globale.
Unapologetic: l’album dalle collaborazioni vincenti
S: Rihanna è sicuramente uno dei simboli del pop contemporaneo e della sua evoluzione. È un’interprete – ovvero una cantante che canta canzoni scritte per lei da altri.
Negli ultimi anni però il processo di realizzazione di una canzone per un’interprete è cambiato enormemente. Basta fare un giro sulla pagina Wikipedia del disco, per vedere la quantità di autori che hanno lavorato alle canzoni di questo album. Si va infatti da un minimo di tre-quattro, ai nove di Jump.
Realizzare una canzone pop è diventato un lavoro quasi scientifico, frutto di una catena di montaggio dove ogni autore si occupa di una parte (la linea melodica, il ritornello, l’intro, il drop, il testo) e di cui la pop star è il terminale ultimo. Lo racconta un bel volume, “The Song Machine: Inside the Hit Factory” di John Seabrook che si concentra proprio sul lavoro dietro le quinte di album come Unapologetic.
In Unapologetic, il settimo album di Rihanna, la cantante decide di collaborare con produttori di rilievo come Nicky Romero, Burns e David Guetta. L’album viene pubblicato il 19 Novembre del 2012.
Negli Stati Uniti, Unapologetic si piazza numero uno nella Billboard Hot 200 nella prima settimana di vendita. Con oltre 238.000 copie vendute, diviene il primo album della cantante a conseguire tale posizione.
Per promuovere l’album, che sta avendo un successo senza precedenti, la cantante decide di esibirsi in 96 tappe sparse per tutto il mondo, con il Diamond World Tour.
Struttura dell’album
Unapologetic contiene quattordici brani. Tra questi Numb, terza collaborazione tra Rihanna e l’intramontabile rap di Eminem.
S: Uno degli aspetti interessanti dell’album è la contaminazione del pop con l’EDM, Electronic Dance Music, rappresentata in questo disco da David Guetta. Il DJ collabora con Rihanna in Phresh Out the Runway e Right Now, una contaminazione tra forme una volta distinte: i DJ sono diventati delle star quanto i cantanti stessi.
Una delle particolarità che caratterizza l’album è la varietà di suoni presente nelle quattordici tracce. L’album è infatti suddiviso in due parti. La prima presenta sonorità EDM (elettronic dance music) e dubstep, mentre la seconda è più incentrata su generi disco, reggae e rock. Di Unapologetic sono state apprezzate dai critici soprattutto la produzione e le sonorità moderne, caratterizzate da influenze reciproche di più generi.
“Amo sperimentare e mi piace lavorare con diverse sonorità per poi metterle insieme, così non hanno una sola dimensione.”
Diamonds: la punta di diamante di Unapologetic
Il singolo di lancio dell’album è Diamonds, una ballad mid-tempo che poggia su generi di musica elettronica, soul e pop. É mandata in rotazione radiofonica per la prima volta due mesi prima della pubblicazione dell’album. Il successo del brano è subito evidente; Diamonds raggiunge il primo posto in Paesi di più continenti e in poco tempo raggiunge l’apice del podio nella Billboard Hot 100. Nel Giugno del 2013 l’album è certificato triplo platino.
La beneficenza e le lotte sociali di Rihanna
Negli anni Rihanna ha lottato per dei forti ideali, cercando di aiutare i meno fortunati e provando a cancellare i pregiudizi che la società impone da sempre con prepotenza.
Tra le tante iniziative, la cantante combatte per migliorare l’istruzione (soprattutto quella femminile) in alcuni dei Paesi più poveri del continente africano; continua a contrastare razzismo e diseguaglianze negli Stati Uniti.
Oltre questo, Rihanna appoggia e sostiene tutte le donne denigrate per il loro peso, lanciando una campagna pubblicitaria all’insegna del body shaming. A sostegno di questo pensiero la cantante idea il progetto ‘SavagexFenty’, linea di lingerie destinata a donne curvy, promossa in varie fashion week dove a sfilare sono proprio queste donne.
Insomma, Rihanna è diventata un esempio per molte artiste pop della new generation e un punto di riferimento per molte donne che, insieme a lei, hanno imparato a fare dei propri difetti il loro punto di forza.