Domani, 30 ottobre, esce per l’etichetta Warner Music Italy il nuovo album solista di Davide “Boosta” Dileo. Prende forma il progetto che il tastierista e co-fondatore dei Subsonica aveva anticipato negli ultimi mesi durante il tour di Boostology. Nato durante i giorni di quarantena, Facile contiene dodici tracce strumentali in cui l’elettronica incontra i pianoforti. Una musica che è “un tratto a matita”, lo schizzo di un quadro dipinto a quattro mani con ogni ascoltatore.
Ho immaginato e scritto la colonna sonora del silenzio di chi ascolta questo disco. Un film senza immagini, nel quale ognuno è libero di usare le proprie. Perché la musica è, per definizione, uno strumento. Amplifica, allena, attutisce, protegge e cura. Se è vero che tutto ha un suono, questo è il suono del mio silenzio.
Davide “Boosta” Dileo
La carriera solistica
“Più passano gli anni, più cerco di emozionarmi da solo” dice Boosta alla conferenza stampa per l’uscita dell’album. In Facile ha messo l’onestà di fare le cose non per piacere agli altri, ma a se stesso. Questo con la consapevolezza che tale modalità favorisce l’incontro con le persone e permette loro di affezionarsi. E la musica è un mezzo potentissimo, “un collante sociale”, uno strumento per conoscere e conoscersi. La musica è facile.
A quattro anni dall’uscita di La stanza intelligente, Davide segna un nuovo passo nella sua carriera da solista. Questo tipo di lavoro permette di muoversi con molta libertà, e tuttavia “confrontandoti solo con te stesso, rimangono i tuoi limiti.” La consapevolezza di non essere in grado di fare tutto da sé è una grande verità, ma è proprio qui che il limite può trasformarsi in arricchimento. Si tratta di un’opportunità di incontro, creatività e scambio di idee. “Avere delle persone che ti piacciono, di cui ti fidi, da cui farti guidare, è stato affascinante” ha ammesso. Prima dello scambio, però, c’è l’ascolto. Il silenzio.
Facile non vuol dire rinunciare alla complessità. “Complesso” non è direttamente collegato ad “artificioso”. “Può anche essere semplicemente un prendersi del tempo per andare un po’ più a fondo.” Si va in profondità, al cuore delle cose, spogliandole da ciò che non serve e le appesantisce. La vita stessa è complessa, contraddittoria, ma andando all’essenza delle cose vivere può essere molto più semplice di quanto crediamo.
Un disco da fare insieme
Nell’album non ci sono melodie troppo forti o prepotenti. I brani sono un invito caratterizzato da gentilezza e rispetto, l’impalcatura in cui ognuno può riflettersi e sentirsi protagonista.
Spesso si esprime il desiderio di avere una vita piena, in cui non manca nulla. Boosta prende invece un’altra strada, non rinnegando la pienezza, ma evidenziando che questa è vera se condivisa. In ciò sta il suo lavoro artistico attuale: lasciare abbastanza spazio all’altro per accoglierlo. La finalità è che il disco sia uno strumento di vita e che “ognuno ne faccia quello che ne ha voglia”.
“Non importa il motivo per cui uno fa una canzone, un’opera, o mette dei suoni di fila per una durata di tre o quattro minuti. È importante che cosa diventa per le persone che la ascoltano.” Così è chi ascolta ad avere l’ultima parola sulle melodie delicate di Facile, portando a compimento il disco. In questi brani strumentali, Davide ci lascia i titoli come la “firma sotto il quadro” che suggerisce un’immagine fioca e sbiadita che ognuno può riempire con i propri ricordi, desideri e stati d’animo.
La musica di Facile è quella che si ascolta prima di andare a letto, stanchi dopo il turbinio giornaliero. Proprio in quel momento, quando le resistenze della razionalità e del pensiero vengono meno. Facile, come dice lo stesso Boosta, è un album “romantico”. Va ascoltato prima con il cuore che con la mente. E in quella sottile e aperta delicatezza, potremo conoscerci un po’ meglio.