Perché Francesca Michielin ci ricorda che siamo solo gente

Seguo Francesca Michielin su Instagram da un po’di tempo e attraverso i suoi post ho trovato una motivazione in più per affrontare gli ultimi esami della triennale.

Perché Francesca Michielin ci ricorda che siamo solo gente
Cuori impavidi

Una ragazza normale

Lei, che in una sua canzone afferma di non abitare al mare ma di saperlo immaginare, nella splendida cornice dell’Idroscalo di Milano, allestito ad hoc per la rassegna Cuori Impavidi il 27 agosto, è riuscita ancora una volta a farmi percepire tutta la sua normalità.

La normalità di una 25enne che durante la sessione estiva ha manifestato la sua voglia di vacanza (ed ora è consapevole che a settembre comincerà l’ultimo anno di conservatorio). La ragazza amante del calcio e della Formula 1 e la fuorisede che, appena ha avuto un periodo di pausa, si è rifugiata nella sua terra d’origine (il Veneto) per ricaricare le batterie circondata dalla sua famiglia.

Il concerto

Quando, dopo essere salita sul palco, si è esibita con Riserva naturale e nel presentare i suoi Spazi Sonori ha raccomandato di divertirsi e ballare, ho pensato che quest’affermazione fosse troppo azzardata, perché è chiaro che in tempi di Covid tutti abbiamo dovuto darci una regolata. E invece mi sono dovuta ricredere: seppur seduta, ho battuto il tempo per tutto il concerto.

Una volta accennate le note di Nessun grado di separazione, brano che le è valso il secondo posto a Sanremo nel 2016 e la partecipazione all’Eurovision, mi sono sentita ancora più affine a lei. Benchè un’ottantina di metri separasse il palco dalla tribuna dove mi trovavo, avrei voluto teletrasportarmi lì. Non potendola abbracciare per ovvie ragioni, avrei voluto almeno darle il gomito, come segno di riconoscenza per avermi fatto riprovare l’ebbrezza di un concerto, riuscendo però a placare l’euforia e, parafrasando un altro verso di Io non abito al mare, sussurrarlo all’orecchio.

Perché Francesca Michielin ci ricorda che siamo solo gente

Uno spettacolo collettivo

Al termine di ogni canzone ho applaudito come se sul palco ci fosse l’amica di sempre che mi aveva invitato al suo concerto e non una cantante con quasi dieci anni di carriera alle spalle.

Sebbene il suo talento lo si evinca anche dal modo in cui si destreggia tra strumenti come chitarra e pianoforte, è entrata in punta di piedi e si è presa la scena a modo suo. Lo ha fatto omaggiando i suoi musicisti (il batterista Ernesto Lopez e il polistrumentista Francesco Arcuri). Francesca Michielin ha riconosciuto l’importanza degli organizzatori e di tutti coloro che lavorano dietro le quinte, sottolineando il supporto del pubblico: tutti ingredienti che stanno facendo ripartire il motore della musica dal vivo.

Suonare live in tempo d’emergenza

Comunicare. Questo, citando il titolo di uno dei suoi successi, Francesca lo sa fare bene. Ha mostrato l’intuizione di un’artista che ha saputo ripensare i suoi show secondo le esigenze del periodo storico che stiamo vivendo senza nulla togliere all’essenza di quello che è uno spettacolo.

E ci ha ricordato che, nonostante tutto, ora più che mai siamo solo gente. Gente sempre pronta a godere di tutto ciò che la musica può offrire. Perché, come ha detto lei, anche dal disagio nascono i pezzi. E giovedì sera è stata l’occasione perfetta per sentirne qualcuno.

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