Elezioni in Spagna. Psoe e Podemos si parlano. Vox, terza forza nel paese.

A Galla n 4 – 13/11/2019

Pedro Sanchez, il quotidiano

Dopo solo 6 mesi dalle ultime elezioni spagnole del 28 aprile, che avevano ancora una volta delineato una situazione di stallo politico, domenica 10 novembre si è tenuto un altro giro di votazioni che questa volta sembrano aver portato qualche conseguenza.

Nessun partito ha raggiunto la maggioranza assoluta, anche se il Psoe (Partito Socialista) di Pedro Sanchez si conferma prima forza del paese con 120 seggi. Il premier ad interim, che non era riuscito a formare un nuovo governo ad aprile, adesso ci riprova.

La notizia è di poche ore fa, Podemos e il Psoe, entrambi schieramenti di sinistra, hanno raggiunto un’intesa per la formazione di un governo progressista. 

“Abbiamo raggiunto un pre-accordo per formare un governo di coalizione progressista che combini l’esperienza del Psoe e il coraggio di Unidas Podemos” dice Iglesias, leader di Podemos, durante la conferenza stampa congiunta con Sanchez – “Ciò che ad aprile era una possibilità storica è diventata una necessità”.

L’intesa dovrebbe poggiare su una convivenza pluriennale che rappresenterebbe un elemento di novità. Nonostante ciò, non si è ancora raggiunta una maggioranza che ne permetterebbe la formazione di un governo stabile. 155 sono i voti disponibili su 175 necessari per il parlamento. Ma stando alle ultime, pare che l’appoggio possa arrivare dai partiti indipendentisti della catalogna o dalla formazione Mas Paìs.

Casado, il leader del Partido Popular di centrodestra, è contrario all’alleanza, ma Sanchez non si arrende: “questo accordo nasce con il proposito di aprirsi ad altre forze politiche per rendere possibile una maggioranza stabile e sostenibile. Il Psoe aprirà un giro di contatti per ottenerla”.


Iglesias e Sanchez dopo la conferenza stampa

La vera novità di queste elezioni è rappresentata dai Vox, partito di ultradestra, che raggiunge i 52 seggi diventando così la terza forza politica del Paese. Si tratta di una formazione dal carattere ultra-nazionalista, anti-immigrazione e anti-femminista. 

E ottiene il 14% in un paese in cui l’estrema destra era di per sé inesistente. Abscal, il suo leader, famoso per girare perennemente armato, ha fatto del suo discorso contro il separatismo catalano e dallo slogan della sua campagna – “DIO, PATRIA E FAMIGLIA” – un punto di forza e di contatto con le estreme destre europee. Contrario all’aborto, ai matrimoni omosessuali, alle tradizioni religiose non cristiane, al femminismo, al #metoo e alle leggi contro le violenze di genere, Vox è una voce che non può che destare preoccupazione per rapidità di successo e fama ottenuta nella penisola iberica.

Abscal durante la conferenza antiseparatista

Nei prossimi giorni capiremo in che modo una nuova esperienza di governo prenderà avvio. Sarebbe la prima volta visto che negli ultimi 4 anni un’intesa stabile non è mai arrivata. Más vale tarde que nunca!

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