“Milano Parla Piano”. È partito tutto da una sfida: mantenere le stesse sonorità e credibilità, ma cambiare il vocabolario. Dall’inglese, volando sullo stretto della Manica, per atterrare sul Bel Paese.
È la guerra che Wrongonyou, nome d’arte di Marco Zitelli, ha vinto con il suo ultimo lavoro, completamente in italiano. È passato a L’Ultima Festa per raccontarci questo e molto altro.
Wrongonyou è uno dei volti nuovi della musica italiana, anche se si era già fatto conoscere al pubblico. Con il suo lavoro precedente,
Rebirth (2018), ha ottenuto un grande successo. Si tratta di un album che parla anglosassone, da ascoltare ad occhi chiusi e immaginare di essere nel mezzo della natura, liberandosi da tutti i filtri.
La “rinascita” di Wrongonyou è proprio questa: essere libero di concentrarsi sulla voce e sulla musica.
MILANO PARLA PIANO
Milano Parla Piano è il suo nuovo disco, scritto e prodotto per Carosello Records insieme a numerosi ospiti. Le sonorità e l’esperienza di Dardust, Katoo e Alessandro Raina hanno fatto parte di questo ambizioso progetto.
Il cantautore romano, classe 1990, ha deciso di mettersi a nudo. È tornato sulla scena con l’ambizione di portare tutto se stesso ed esprimere in italiano ciò che la sua penna aveva fatto finora in inglese.
Dopo due anni di continuo lavoro sulla sua musica e sulla sua scrittura, è riuscito a portare al pubblico Milano Parla Piano.
Lo ha fatto con le sue storie e le sue speranze. L’immaginario bucolico delle foreste nordiche lascia spazio al caos della città, alle sue strade e i suoi semafori.
MILANO ODI ET AMO
Nel disco, Wrongonyou racchiude la sua nuova vita milanese, dopo essersi trasferito da Grottaferrata (vicino Roma; se avete già sentito questo nome, siete sicuramente fan di Boris).
L’odi et amo ha da subito pervaso il cuore di Marco, tra i racconti autobiografici e non che accompagnano tutto l’LP.
Così come tutte le storie, dalla giornata tipo di due innamorati di Solo Noi Due alle incomprensioni e il ritrovarsi del singolo ominimo Milano Parla Piano.
Le canzoni sono uscite dall’immaginario del cantautore romano, filtrate dalla sua nuova vita e dalle influenze musicali degli artisti che hanno collaborato con lui.
La musica di Marco è stata riconosciuta da grandi artisti ed ha fatto parte di produzioni importanti: ha aperto infatti i concerti dei The Lumineers e della band inglese Daughter. Spaziando anche nel cinema: si è cimentato come attore e compositore ne “Il Premio”, diretto da Alessandro Gassman.
Wrongonyou ha intrapreso un percorso che moltissimi grandi artisti hanno fatto prima di lui: Elisa e Raf sono stati tra i primi e quelli con maggior successo. Entrambi sono riusciti a mantenere in inglese e in italiano la loro credibilità e le loro sonorità, per i quali si sono resi protagonisti della scena musicale italiana.
Una missione in cui anche Wrongonyou è riuscito e non vediamo l’ora di sentirlo live il 13 febbraio 2020 al Santeria Club di Milano.