Il dettaglio, Federica Russo. Parte 1/3

Vedrai, avremo una vita fantastica insieme.

Inizierà tutto con una bella notte sotto le stelle, stesi sul prato a indicarci costellazioni immaginarie e ce ne sarà una che ti piacerà tanto che, a tuo dire, avrà la forma di abete e la soprannominerai: «Costellazione albero di Natale.»

Seguiranno poi interminabili sere a parlare di te, di me, di cosa vogliamo, di chi siamo stati. Però sarai troppo serio per baciarmi così su due piedi, quindi mi inviterai a cena. Sarà il mio primo ufficiale primo appuntamento di sempre e mi sorprenderai pagando il conto ancor prima che arrivi al tavolo. Faremo una passeggiata e allora lì ci sarà quel bacio tanto atteso. Poi partirò e tu inizierai a pensare se sono davvero lei. La persona che cerchi da sempre e con cui vuoi passare la vita, l’altra metà della sfera, l’anima gemella. Credo propenderai per un no.

Ma, come ti ho detto prima, noi avremo una vita fantastica. Quindi sono certa che ci rincontreremo qualche anno dopo, con un po’ più di vita negli occhi, la solita elettricità nell’aria quando siamo insieme. E di nuovo, forse, non sarà abbastanza. Mi dirai, anni dopo, che in vari periodi sono stata per te come una spina intrappolata un po’ troppo sotto pelle: una presenza costante e talvolta scomoda, non troppo dolorosa, ogni tanto dimenticata ma impossibile da rimuovere.

Comunque ti darò un altro po’ di anni e, alla fine, cederai. Dopo ogni volta che faremo l’amore, con la testa poggiata sulla mia pancia, mi insegnerai qualcosa sul mio corpo, su come funzionano le cellule o la memoria, e ti ascolterò con attenzione mentre ti accarezzerò i capelli d’oro.

Qualche estate dopo mi chiederai di sposarti sulla cima dello Stromboli sotto un cielo traboccante di stelle, accetterò e decideremo di farlo a Natale per onorare la costellazione dell’albero.

Non saremo molto d’accordo sulla cerimonia: tu vorrai una cosa in grande per invitare i tuoi superiori, i pazienti, tutti i familiari, anche quelli molto molto lontani. Io invece sarò dell’idea di qualcosa di intimo, una trentina di ospiti, una baita in montagna, tanti fiori.

Alla fine raggiungeremo un compromesso e sarà davvero il giorno più bello della mia vita: il vestito bianco tanto quanto la neve caduta nella notte, le tue mani dalle dita lunghe e sottili che mi alzeranno il velo con la delicatezza che ti contraddistingue, i tuoi occhi azzurri color ghiaccio, il mio sorriso non più tanto malinconico.

CONTINUA…

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