I Killers. Bardi o parricidi della musica Rock?

Creare nuova musica significa uccidere quella vecchia. Non so se questa sorta di parricidio appartenga ai Killers.

Se però l’amore coincide talvolta con la morte, forse è così. I Killers infatti hanno amato talmente tanto il Rock, da inglobarlo, rimescolarlo e trasformarlo a loro modo, My way. Un po’ Frank Sinatra, un po’ Saturno al contrario.

I Killers

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D’altra parte questo non poteva che essere il destino dei Killers, sin dalla loro origine.

I Killers: dal Nevada a Manchester

La storia della band è indissolubilmente legata alla “Fabulous Las Vegas“. Quella Sam’s Town di fasti e miserie che tanto spesso hanno raccontato nelle loro canzoni. La stessa città che è stata il crocevia dei rocker anni ’50 e che persino Elvis Presley ha invocato in uno dei suoi brani più celebri: “Viva, viva Las Vegas!”.

I Killers

La musica dei “Battle Born” del Nevada non si è nutrita soltanto dei grandi classici. Ha stanato le sonorità più autentiche dei generi più disparati. Ha catturato le sonorità malinconiche del PostPunk britannico dei Joy Division e dei New Order. Si è appropriata dei giri di chitarra provocatori della patria del BritPop. Ai viaggi onirici dei Cure. È tornata alle sue radici, reinventando il Rock maestoso degli Stati Uniti.

Una tradizione di cantastorie

Tuttavia, l’aspetto nel quale i Killers hanno saputo cogliere meglio lo spirito della musica americana sono state le storie. Nei testi della band si trovano infatti gli echi di una grande tradizione di bardi e cantastorie. La stessa di cui si sono abbeverati i Dylan e gli Springsteen.

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Le canzoni dei Killers raccontano una sorta di Dustland Fairytale, dove s’incontrano cowboys e storie d’amore destinate a finire male. In questa favola gli eroi cadono, come in Tyson vs Douglas. Qualche volta però riescono a rialzarsi e a crescere. Sono padri schiacciati dal peso della vita che dicono ai loro figli Don’t Break your Character”. Sono zii che temono gli alieni e mariti fedifraghi. Insomma, persone che dicono I Got soul, but I’m not a Soldier”.

Sono però anche donne giovani che sanno riconoscere Gesù in volti inattesi. Sono mogli che si oppongono a mariti violenti e riconoscono quando è meglio correre ai ripari, Run For Cover. A volte però queste ragazze muoiono e i loro assassini si difendono dicendo Jenny was a friend of mine.

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Ci sono anche madri che si arrampicano a fatica per uscire dal buio e cantano Don’t you gave up on me, mentre allo stesso tempo i loro uomini rispondo che ci saranno per la vita a venire, Life To come.

Mr Brightside, la mia storia con i Killers

Tra tutti gli eroi dei Killers, compresi gli Spaceman e gli Human che parlano di alienazione, non ho dubbi sul mio preferito: Mr Brightside. La sua epopea di gelosia e rimpianto mi ha tenuto compagnia per tutta l’adolescenza. Mi ha portato a ben due concerti dei Killers e a stalkerare la loro consigliatissima pagina italiana. Mi ha insegnato in qualche modo, Smile Like you mean it.  Forse è il motivo per cui amo il Rock. Dunque, la mia parte di Gonna Rock IULM Out è quasi certamente merito suo, di Mr Brightside.

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