“Nessuno, nessuno ha creduto in me in questi anni ma alla fine ho vinto”.
Quella notte del 15 giugno 2014 Marco ci regala una di quelle immagini che ti smontano il cuore senza darti però le istruzioni per rimontarlo. Una di quelle immagini che rimangono sicuramente tatuate nell’inconscio di qualsivoglia sportivo.
Si perché Marco ha vinto. Ha vinto un titolo NBA.
Quello che è successo prima, voi “gente NBA” lo conoscete benissimo. L’approdo nel 2006 con la 18° scelta degli Warriors di Don Nelson. Poi la parentesi ai Toronto Raptors. Poi ancora gli Hornets, di CP3, Chicago, San Antonio, Charlotte, Atlanta. Lo scorso anno ai Philadelphia 76ers dove Marco ha giocato dei Playoff da protagonista.
Il capitano della nazionale italiana di basket, Gigi Datome lo definisce come una fonte di ispirazione per tutti gli italiani. Si perché questo è Marco Belinelli per i cestisti (e non solo) della mia generazione. Il suo carattere coriaceo, il fatto di non accettare un NO come risposta, la forza che è riuscito ad estrapolare dalle migliaia di voci scettiche degli anni difficili.
Beh, troppe volte la storia di Marco viene sottovalutata. Da San Giovanni in Persiceto, MARCO STEFANO BELINELLI.