La malinconia ha le onde come il mare…
Ve la ricordate la voce di Luca Carboni mentre in Notte prima degli esami oggi Nicolas Vaporidis si tuffava tra le onde di Ostia?
La malinconia.
L’emozione che sta esattamente al centro tra l’essere inutilmente tristi e lo stupidamente allegri.
Quella tendenza a guardarsi alle spalle. Un brivido freddo percorre la schiena dalla cervicale all’osso sacro e gli occhi s’inumidiscono.
Perché torniamo sempre lì, agli anni migliori, a quando si stava meglio (anche se si stava peggio).
È morto Dylan
Dylan McKay, il più bello di tutti. Quello tenebroso e solitario ma dal cuore d’oro. Quello di Beverly Hills 90210. Quello che trovate nei poster ancora appesi nelle camere dei vostri genitori a casa dei nonni.
Sì, Luke Perry.
Colpito da un ictus a 52 anni.
Il sogno proibito delle ragazze di un tempo, negli ultimi anni era diventato il papà buono di Archie Andrews nella serie tv più trash di sempre: Riverdale.
Perchè, proprio come i nostri genitori, è cresciuto, si è sposato, ed è diventato padre davvero. Dylan, il figo della scuola.
Simbolo di quegli anni che non torneranno più. I ’90.
Anni che abbiamo vissuto alla sfuggita, velocemente e inconsapevolmente.
Anni che, non si sa bene come e perché, ci portiamo dentro.
Perché non riusciamo a lasciarli andare. Li studiamo, li ricordiamo, li sfoggiamo, li evochiamo. Giriamo, rigiriamo e torniamo sempre lì.
Al Game Boy Advanced, alle musicassette, ai cellulari che si aprivano e chiudevano ed erano grandi, piccoli, colorati, indistrubbili. A Internet che c’era e non c’era e ai DVD che andavi a noleggiare al Blockbuster.
Il Blockbuster, ecco
Perchè noi lottiamo contro il tempo, lo imprigioniamo, lo leghiamo stretto al polso. Ma questo ci viene strappato via di dosso.
Perché, insieme a Dylan, ci hanno lasciato icone e segni di un decennio sempre più distante di quello che ci sembra.
Tra i tanti: il Blockbuster, con la sua moquette blu e quell’odore misto cinema-bagno chimico. L’ultimo store italiano ha chiuso nel 2012 ma a Bend, in Oregon, uno store è ancora aperto. L’ultimo Blockbuster del mondo.
Duro a morire
E quando siamo noi a lasciarli andare, a chiudere album di famiglia e sostituire lo stereo con l’Ipad, ecco che tornano. Bussano alla porta e hanno il volto del Berlusca. Lui che torna sempre, come il Jhon McClane di Bruce Willis. Il duro a morire.
Questa volta in prima pagina c’è finito perché è indagato per corruzione. Déjà vu?
Cosimo. Consiglia
Sex Education perché è fresco, attuale, acuto, diretto e ci riporta, anche se ambientato ai giorni nostri, lì. Ai ’90.
NostalgY, il programma di RadioIULM sugli anni in cui “si stava meglio quando si stava peggio”.