Ma la RAI fa servizio pubblico? Zizzania incontra Ceresa e Bertolotti

Tutti la bramano, nessuno lo ammette. E’ la RAI, concessionaria esclusiva del servizio pubblico italiano. Che lottizzata senza troppi imbarazzi, praticamente da ogni governo della storia della repubblica, custodisce cultura e pregevoli professionalità del bel Paese.

Non mancando, al tempo stesso, di rivelarsi un’efficace metafora di alcuni tra i più inconfessabili vizi degli italiani.

Ma nell’immaginario collettivo RAI significa per lo più tre canali televisivi ed un piccolo, quanto odioso canone che adesso è pure vincolato alla bolletta energetica.

Passando di gestione in gestione, probabilmente ad ogni mal di pancia del paese, la RAI assolve però la sua missione di servizio pubblico? E cosa cambia dentro le sue stazioni radio, più al riparo rispetto alla polemica politica ed al gossip da telecomando?

Zizzania Varon Ceresa Bertolotti
Renzo Ceresa e la prof.ssa Gaia Varon, docente del laboratorio di comunicazione radiofonica, ritratti accanto i conduttoir di Zizzania (foto di Gaia Giardina)

Ne hanno riflettuto i conduttori di Zizzania, in una significativa intervista ad un veterano del broadcaster nazionale, per oltre quaranta anni al lavoro nella sede milanese di Corso Sempione e ad un giovane regista di Rai Radio Due, al lavoro in alcune delle “isole felici” che tali sono rese dal gradimento del pubblico.

Renzo Ceresa, ex curatore dei programmi per la sede di Milano e Guido Bertolotti, dall’altra parte del vetro ogni mattina, a Caterpillar AM, hanno infatti risposto alle domande dei conduttori direttamente da un’aula dell’Università IULM, al centro di una lezione del laboratorio di comunicazione radiofonica con a tema – per l’appunto – il servizio pubblico. Quello che, senza spendere denaro pubblico, fa probabilmente anche la radio dell’Ateneo di via Carlo Bo. Soprattutto quando si interroga su quale futuro è possibile per il servizio pubblico. E lo fa, naturalmente, in stile Zizzania.

Intervista a Renzo Ceresa e Guido Bertolotti – Speciale di Zizzania

[Di seguito un estratto parziale dello speciale di Zizzania, interamente disponibile cliccando sul player soprastante] – Montaggio di Massimo Lo Nigro. Foto a cura di Gaia Giardina

Ceresa, a proposito di governi e dintorni qualcuno ci aveva detto che il posto fisso è noioso. In RAI com’è, per lei che c’è stato oltre 40 anni?

Il posto fisso era così noioso che adesso stanno cercando di eliminarli tutti. Quindi diventeranno tutti posti molto flessibili, di breve durata, con collaboratori che si scateneranno per poter conquistare le zone, e il posto fisso che prima era una posizione che dovevi muovere da solo, altrimenti ti cementava in modo pericoloso è a lenta scomparsa.

Bertolotti, gli ultimi dati TER premiano Radio 24 e Radio Kiss Kiss. Secondo lei questi due modelli, il primo all-news, il secondo di flusso, rappresentano il futuro dell’on-air?

Io credo di sì. Radio 24, che in questi anni ha sempre migliorato l’offerta ha fatto qualcosa di molto simile al servizio pubblico, che la Rai fa in maniera diversa, meno accattivante. Il successo di Radio Kiss Kiss non me lo spiego tanto, però, visto che è una radio di flusso, probabilmente il pubblico si è stancato di altre radio di flusso e ha cercato uno stile differente.


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