Marielle Heller, esordita alla regia nel 2015 con Diario di una teenager, torna con un film intitolato Can you ever forgive me? (Copia originale nella versione italiana), che si ispira alla vera storia di Lee Israel.
Lei è stata una biografa che tra gli anni ’70 e ’80 raggiunse un discreto successo scrivendo le vite di attrici del calibro di Katherine Hepburn e Tallulah Bankhead.
Dopo alcuni anni, però, trovandosi di fronte a una situazione di difficoltà economica, si trovò costretta ad escogitare qualcosa per guadagnare dei soldi. Fu così che le sue doti di scrittrice le furono utili per fare la falsaria. Infatti, accortasi di quanto fosse grande il valore che i collezionisti davano a vecchie lettere scritte e firmate da famosi scrittori, decise di cominciare a scriverne di sua mano per poi rivenderle.
Il tutto sembra andare a meraviglia, senza nessun intoppo, finché alcuni esperti non cominceranno a rendersi conto dell’inattendibilità delle lettere. Così Lee sarà costretta ad escogitare metodi per sviare la sospettosità dei compratori, grazie anche all’aiuto di Jack, un uomo conosciuto ad un bar con cui si instaurerà un rapporto d’affari e d’amicizia. Questo finché i due non si renderanno conto di aver superato il limite, quando sarà ormai troppo tardi per evitare delle conseguenze.
Nei panni di Lee Israel e Jack, rispettivamente Melissa McCarthy e Richard E. Grant, con due delle migliori interpretazioni di questa stagione cinematografica. Il loro legame è uno dei punti cruciali della storia e entrambi sono raffigurati contro un mondo che li ha lasciati soli e al quale cercheranno di opporsi.
I due attori sono candidati rispettivamente all’Oscar come miglior attrice protagonista e miglior attore non protagonista, per l’ormai prossima edizione del 24 febbraio. Il film vanta anche una candidatura per la miglior sceneggiatura non originale, scritta da Jeff Whitty e Nicole Holofcener.
Quest’ultima, inizialmente, sarebbe dovuta essere anche regista del progetto, prima di cedere la macchina da presa a Marielle Heller. Il titolo utilizzato, Can you evere forgive me?, si rifà ad un memoriale della stessa Lee Israel, pubblicato nel 2008.
Nelle sale dal 21 febbraio.