Il regista italiano Matteo Rovere, dopo il successo di Veloce come il vento del 2016, torna con il suo progetto più ambizioso finora: Il primo re.
Ambientato nel 753 a.C., questo quarto lungometraggio del regista vede protagonisti Alessandro Borghi e Alessio Lapice nei panni dei fratelli Remo e Romolo, il fondatore e primo re nella storia di Roma. Il film seguirà i due fratelli nel periodo antecedente alla fondazione della città. I due vivono una vita tranquilla allevando il loro gregge, finché non vengono catturati, in seguito a un’inondazione del Tevere, dai guerrieri di Alba Longa, la città a capo della confederazione dei popoli latini.
I fratelli si troveranno costretti a lottare per la vita e a dover contare sulla propria astuzia e forza per affrontare le sfide che li attenderanno. Alla fine, solo uno dei due resisterà e diventerà il primo re di una nuova civiltà, di un nuovo impero.
Il lavoro dietro la produzione di “Il primo re” è durata in tutto circa due anni. Ciò dimostra la grande ambiziosità del regista (anche sceneggiatore e produttore) nel dare vita a un prodotto di raro realismo, cura dei dettagli e investimenti. Il tutto contraddistinto da uno stile estremamente crudo e sanguigno, con l’intero cast di attori immerso nelle oasi naturalistiche laziali. Inoltre, l’intero script è stato recitato in latino arcaico, per il quale il regista e i suoi collaboratori si sono serviti dell’aiuto da parte di un team di semiologi dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Il film, che sembra promettere un ulteriore passo in avanti di Rovere e più in generale del cinema nostrano contemporaneo, sarà nelle sale da giovedì 31 gennaio.