La maestra e la camorrista
Mondadori, 2018
No, non è più di moda. Avete ragione. Sempre più spesso la semplificazione degli avvenimenti, di qualsiasi natura, è fonte di popolarità, consenso.
Chi cerca invece di entrare nel merito dei fatti discussi in economia, in politica, spiegandone cause ed effetti, diventa improvvisamente un professorone occhialuto adepto delle élite.
A ben vedere, l’analisi approfondita di alcuni fenomeni è però l’unico modo per cogliere i punti critici della situazione nel nostro paese. Basti notare quanto è facile inciampare su argomentazioni storpie.
Additare falsi nemici, o assistere a spettacolarizzazioni del grottesco, sempre più a portata del proprio smartphone. Tanto basta a far sentire, nell’immediato, l’urgenza di un’indagine empirica basata sui fatti. Quelli che hanno la testa dura.
Tratto da La maestra e il camorrista, di Federico Fubini
Ma non siano intimoriti, i numerofobici. In questo libro non compariranno istogrammi o curve di comparazione. Semmai l’analisi sta in piccoli esperimenti, eccezionalmente mirati, che toglieranno ogni dubbio anche agli scettici più convinti.
Ed è in poco più di 130 pagine che Federico Fubini, editorialista economico del Corriere della Sera, fa chiarezza su un tema, quello dell’immobilità socio-culturale italiana, troppo spesso passato in secondo piano.
Il giornalista ci aiuta a scoprire alcune tra le motivazioni che ingessano l’Italia in una condizione di assoluto rallentamento della ripresa, da intendersi innanzitutto come impedimento culturale, ambientale ed educativo.
Si riflette, in particolare, su tre nodi rimasti irrisolti, quanto al problema dell’ascensore sociale che non va. Riflette, Fubini, della ricchezza patrimoniale di non poche famiglie, dei conti da fare col segno rosso tra nascite e decessi, della tendenza ad un precoce abbandono scolastico da parte delle nuove generazioni.
La maestra e la camorrista svolge dunque una profonda osservazione di cosa è la società italiana. A forza di esempi ed esperimenti costringe, l’agile saggio, a fissare verità scomode. O, peggio, non considerate.
Ed è per questo che l’analisi lascia spesso spazio a digressioni descrittive, limpide. E’ la realtà a incaricarsi di spiegare, così com’è. Senza fronzoli, o esagerazioni si mostrano le città, gli ecosistemi e le persone che vi abitano, i veri protagonisti dei test di Fubini.
I ragionamenti ai quali siamo accompagnati inducono inevitabilmente su uno dei fili conduttori del libro: il tema dell’educazione ed insieme la centralità di una correttezza informazione.
L’ultimo capitolo termina poi su tutti quei falsi miti, riguardo l’Europa ed altri facili nemici, che si sono diffusi per coincidenze temporali e verità incompiute.
Per quali motivazioni, insomma, la maggioranza degli studenti italiani non completano gli studi? Perché il crollo delle nascite è gravemente sottovalutato? Che ruolo ha la formazione, già in età infantile? In La maestra e la camorrista troverete la risposta a queste e molte altre domande. Senza numeri. Con molti squarci di realtà.
Luca Grampa
#7 – Biblioteca di Zizzania