Notti magiche: il nuovo film di Paolo Virzì dall’8 novembre al cinema

Roma, Mondiali di calcio del ’90. L’Italia affronta l’Argentina di Diego Armando Maradona al San Paolo di Napoli. Dopo una partita molto combattuta si arriva ai rigori. Saranno due italiani a decidere l’esito che propenderà in favore della squadra sudamericana a causa dei loro errori dal dischetto. Tra il trambusto e la frustazione generale degli italiani, una macchina precipita nel Tevere. Pochi si accorgono subito della tragedia.

Questo è l’inizio del nuovo film di Paolo Virzì. Dopo il suo debutto internazionale alla regia del film Ella&John, torna a girare in patria portando a compimento un noir, una commedia gialla estremamente cinica, con una fotografia che ci trasporta in ambientazioni cupe, tetre, riprese spesso di notte. Dopo la caduta della macchina, il corpo deceduto trovato all’interno dalla scientifica è quello di Leandro Saponaro, un famoso produttore cinematografico interpretato da Giancarlo Giannini.

Vengono immediatamente chiamati in centrale, per essere interrogati, tre giovani sceneggiatori. Questi hanno passato, lo dimostra una foto, la sera prima in compagnia del produttore. I tre ragazzi sono interpretati da Mauro LamantiaIrene Vetere e Giovanni Toscano.

I tre giovani protagonisti con Paolo Virzì sul set

Una volta arrivati in centrale, vengono interpellati dal commissario. Questi gli chiede di parlare delle settimane precedenti a quella notte, del come e perché fossero a cena con Leandro Saponaro. Da lì partiranno una serie di analessi attraverso le quali si scoprirà come i ragazzi si siano incontrati e siano giunti a Roma. Finalisti del Premio Solinas, i tre erano arrivati nella Capitale per la cerimonia di premiazione. Questo era un concorso realmente esistente all’epoca e premiava la sceneggiatura più convincente inviata da un aspirante cineasta, aprendogli le porte del cinema.

Presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma, questo è un film che tratta di falsi miti e delle illusioni di gioventù in un periodo passato alla storia come il passaggio di testimone tra la vecchia generazione di cineasti, dei maestri, e la nuova, di cui lo stesso Virzì fa parte. Quest’ultimo, in un’intervista, ha dichiarato come questo suo ultimo lavoro sia “un omaggio ironico ai seducenti e terribili maestri di quegli anni“. Tra questi, presente nel film, uno che del cinema italiano ha davvero fatto la storia, e che nella scena in cui è presente è intento a girare la parte finale del suo nuovo e ultimo film.

Un canto dissacrante rivolto a coloro, soprattutto produttori, che in quegli anni venivano considerati dei modelli, ma che, sebbene non sia riferito a tutti, erano per lo più ciarlatani e abbindolatori. Primo fra tutti il personaggio di Leandro Saponaro.

Il film uscirà nelle sale questo giovedì 8 novembre.

 

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