E’ l’Europa il nemico più caro al nuovo potere. Dietro l’angolo delle elezioni europee si lavora infatti all’ossimoro di una internazionale sovranista, che all’Italia gialloverde sembra già far capo.
A cosa prepararsi, dunque, da qui alla prossima primavera? A Zizzania, col il prof. Stefano Rolando, docente IULM ed esperto di comunicazione pubblica si è discusso di quali cambiamenti sono in vista. Tracciando, tra una domanda e l’altra, un serio ritratto dell’appeal populista e delle sue ineliminabili contraddizioni, che sul terreno europeo potrebbero deflagrare.
Perché la legge di bilancio diventa l’argomento più sponsorizzato, nel popolo, da un governo che dice di ripudiare la finanza internazionale? Perchè potrà bastare il lazy Steve rottamato da Trump a colpire al cuore il vecchio occidente? Scoprilo nell’esordio della nuova stagione di Zizzania (giù il podcast da ascoltare).
Zizzania, Te la do io l’Europa!
Di seguito un estratto dell’intervista al prof. Stefano Rolando
Di Maio in tv ha detto: “il nostro obiettivo è farci bocciare il DEF”. Ma il governo, con l’Europa, sta cercando l’incidente?
Può essere anche che serpeggi questa idea, avendo loro un progetto di organizzare un consenso che metta da parte ogni dubbio sull’egemonia da qui al 23 di maggio. Tuttavia, la questione dominante in questo quadro di governo è l’additare un nemico, e più questo è lontano, più è facile attaccarlo come se fosse l’artefice di tutti i guai. E questo attacco all’Europa, lo hanno fatto un po’ tutti Paesi dopo la crisi del 2008.
Ma il sovranismo, così come ce lo raccontano, non è una balla? E non si rivelerà, presto o tardi, un grande errore di comunicazione pubblica?
Lo schema politico dell’Europa appariva abbastanza chiaro: conservatori da un lato, progressisti dall’altro. Ad un certo punto ci si è accorti che questo schieramento si iniziava a sfrangiare, dando vita ad altre realtà e quasi tutte fede ad un controllo più nazionale dei propri interessi. A questo punto, abbiamo tutti i Paesi europei che vogliono tornare indietro e fare gli interessi degli stati nazionali. È evidente che lo scontro è a destra e a sinistra e non solamente una destra sovranista, ma c’è anche una sinistra che ha paura di questa Europa.
Lei in Africa ci va spesso. E, quando ne parla, non è certo per prendere voti. Pensa dunque che l’Europa reggerà la questione migratoria?
E’ un fatto che esiste da quando c’è il mondo. La Bibbia è tutta una storia migratoria, così come l’Impero Romano, il Medioevo, ecc… Letta così, ma che paura ci fa la migrazione? I demografi ci dicono di aver sotto controllo la fertilità, ma non la mobilità. Finché la racconti con masse che arrivano alla frontiera e che saranno domani a casa tua, è chiaro che questa Europa fa paura. Dipende tutto da come la racconti, perché se analizza il singolo individuo raccontando la sua storia non apparirà mai come viene rappresentato invece il mucchio selvaggio che serpeggia in Occidente.
Sta nascendo l’ossimoro di una internazionale sovranista. Quante chance ha di ottenere un risultato soddisfacente questo agglomerato di partiti?
Assistiamo ad un cambiamento epocale, con i due grandi capi del mondo che hanno una idea in testa “di tagliare le gambe all’Europa”, detto con le parole di Mario Monti, “scegliendo un Paese, l’Italia, che è l’anello debole del sistema”. Da una parte Bannon (e gli USA) con il M5S, dall’altro la Russia con i buoni rapporti che tesse con la Lega. Posso anche capire che Putin e Trump piacciano alle nuove generazioni più di Junker o Barroso, ma noi con Russia e America che guidano i nostri partiti di governo stiamo giocando una partita di perdita di controllo del nostro ruolo in Europa.