Diario di Scuola (La biblioteca di Zizzania)

Diario di Scuola
Feltrinelli, 2008

Sfaticato, fannullone, somaro: sono gli epiteti usati da maestri e professori per descrivere l’alunno Daniel Pennac. Proprio quello studente scaldabanco in età adulta sarebbe diventato un brillante professore di lettere, uno dei più affermati scrittori contemporanei e l’autore di Diario di scuola

L’opera è un romanzo autobiografico che tratta del “mal di studio”, male di cui ha sofferto l’autore stesso. Lo scrittore francese scava tra i ricordi della propria giovinezza per raccontarci la sua storia di studente inetto a capire.

Tratto da Diario di Scuola, di D. Pennac

Pennac descrive le pene di chi si crede stupido, di chi non vuole e non sa affrontare la scuola, che scappa di classe, che anestetizza la mente per paura di non comprendere. Il romanzo, nel raccontarci la lotta personale dell’autore contro i libri, ha il grande merito di arrivare a tutti, specialmente a chi, almeno una volta nella vita, ha vestito i frustranti panni del somaro.  

Lo stile di racconto è chiaro, semplice, lineare. Le duecento pagine scorrono con naturalezza e alternano a ricordi autobiografici, vere e proprie lezioni di pedagogia. Daniel Pennac, l’ex studente scansafatiche, si sofferma anche sulle mancanze del sistema scolastico, ribadendo comunque l’importanza che la scuola ha avuto – e ha – nel “salvare bambini e ragazzi dalle tare, dai pregiudizi, dall’ottusità, dall’ignoranza, dalla stupidità, dalla cupidigia, dall’immobilità o dal fatalismo delle famiglie”.

Diario di scuola è una confessione ironica e toccante sulle nostre vulnerabilità di fronte al Sapere; un romanzo che non intende giudicare l’ultimo della classe, ma restituirgli il valore e la dignità che merita.

Francesco Fanucchi
#2 – Biblioteca di Zizzania

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