Ambientato negli anni ‘70, BlacKkKlansman vede l’attenzione del regista americano Spike Lee porsi su un periodo di grandi cambiamenti per gli Stati Uniti, caratterizzato soprattutto dalla lotta per i diritti civili.
Il protagonista è Ron Stallworth, interpretato da John David Washington (figlio del più celebre Denzel). Primo detective afroamericano del dipartimento di polizia di Colorado Springs, il suo arrivo nella stazione segna un grande sconvolgimento che, tra ostilità da parte di alcuni membri della centrale e l’aiuto da parte di altri, segnerà una pagina importante nella storia della lotta al Ku Klux Klan.
Il collega che aiuterà Ron nella missione assegnatagli sarà Flip Zimmerman, impersonato da Adam Driver, visto di recente negli ultimi due capitoli della saga di Star Wars e co-protagonista anche nell’atteso L’uomo che uccise Don Chisciotte, ultimo lavoro del regista Terry Gilliam in uscita questa settimana.
Mentre Ron si fingerà bianco, parlando al telefono con il Gran Maestro del Klan intepretato da Topher Grace, Flip dovrà infiltrasi tra i membri del gruppo della zona, fingendosi il suo collega e cercando di distruggere i piani dell’organizzazione, della quale unico obiettivo è diffondere i propri ideali a sfondo razzista e ottenere il consenso generale dei cittadini.
Presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes, il film ha nel cast anche Laura Harrier, mentre vede Jordan Peele, regista rivelazione con l’horror Get Out, nei panni, questa volta, di produttore. La pellicola, in uscita nelle sale il 27 settembre, torna ad esplorare un tema caro a Spike Lee, il razzismo, e la necessità delle minoranze etniche di mimetizzarsi con la maggioranza. Un tema tutt’oggi estremamente attuale.