Il regista Alessio Cremonini porta in sala un caso avvolto da ancora molte, forse troppe ombre. Tutte Sulla mia pelle, se a parlare fosse Stefano Cucchi . E nello specifico la sua tormentata morte e gli ultimi giorni di vita in seguito all’arresto.
Accusato di detenzione e spaccio di stupefacenti, 6 giorni dopo morì in un letto di ospedale, nel 2009. La famiglia, dopo l’incontro con il regista e il cast, ha dato il proprio benestare per la produzione del film. Facendo sì che si potesse portare sullo schermo la storia, o almeno quello che il regista insieme alla sua co-sceneggiatrice, Lisa Nur Sultan, hanno ricavato attraverso referti ed atti processuali a loro disposizione.
Nei panni di Stefano, Alessandro Borghi, che nel lungometraggio in uscita ha dato l’ennesima prova delle sue grandi doti attoriali. Ripetendosi rispetto ai recenti successi di Napoli Velata e Fortunata. Da quest’ultimo in particolare è stata confermata, per questo film, anche Jasmine Trinca, che in Sulla mia pelle veste i panni della sorella di Stefano, Ilaria. Nel cast anche Max Tortora e Milvia Marigliano, ad interpretare i genitori del protagonista.
Film d’apertura della sezione Orizzonti all’appena trascorso 75esimo Festival di Venezia, risulta importante per svariati motivi. Innanzitutto per il caso di cui tratta, che senza condanne cerca di portare alla riflessione su se stesso il pubblico, sulla propria morale e su come avremmo agito in tale situazione.
Poi, la produzione: è Netflix, senza rendere disponibile la visione del film esclusivamente sulla propria piattaforma – è questa la novità – ma anche nelle sale cinematografiche, dal 12 settembre. Da un pò di tempo a questa parte il colosso streaming si sta dedicando a progetti della nostra penisola, uno su tutti Suburra, la serie, di cui lo stesso Alessandro Borghi è protagonista.