La comunicazione cambia forma a ciò che incontra, per definizione. Ma se nei comparti più statici il marketing si limita a ottimizzare i risultati di un’azienda, nello sport può succedere molto di più. Come, ad esempio, creare una delle industrie creative più redditizie nel campo dei media, tutta da scoprire allo Sport Digital Marketing Festival.
Tra il 13 ed il 14 giugno, a Riccione, l’occasione offerta ai professionisti dei presenti e futuri è infatti quella di attingere all’esperienza di numerosi speaker, che rispecchiano l’ampio ventaglio di casi e competenze che si è dispiegato col big bang digitale nello sport. Dal calcio al rugby, dalla pallavolo ai comitati nazionali, tra l’Italia e l’estero, saranno tante ed autorevoli le voci da ascoltare sulla riviera romagnola, acciuffando al volo una delle offerte disponibili sul sito ufficiale dell’evento, sportdigitalmarketing.eu. Non mancherà un’ampia disponibilità di materiale didattico e numerose occasioni di networking, per accelerare la trasformazione digital di quanti ambiscono a farsi spazio tra le decine di figure professionali appena sorte fra tutte le società e gli eventi sportivi.
Ma per scoprire il festival, promosso da Eurogiovani e rivolto – con numerose agevolazioni – a studenti, start-upper, neo-lavoratori, anche attraverso gli incentivi del piano per l’Industria 4.0, abbiamo intervistato la dott.ssa Arianna Ioli (giù il podcast da ascoltare). Coordinatrice per la due giorni di Riccione, ha esposto con dovizia di particolari l’offerta dello SDMF, che Radio IULM vi racconterà on-air quanto sul blog di radioiulm.it.
L’intervista alla dott.ssa Arianna Ioli, coordinatrice dello Sport Digital Marketing Festival
Il testo di seguito è un estratto dell’intevista, riprodotta integralmente nel podcast in alto.
Arianna, vi presentate al pubblico parlando della trasformazione digital che lo sport sta subendo. E ciò è evidente da quanti nuovi ruoli sono già nati, riempiendo spazi intermedi in cui prima la comunicazione non esisteva.
Oggi qualsiasi partita non si gioca più solamente sui campi tradizionali, ma anche su di uno nuovo e non meno importante come quello della comunicazione digitale: dove soprattutto si deve essere non meno vincenti. E’ in oltre importante per tutto coloro che lavorano già nel settore della comunicazione e vogliono portarlo in quello dello sport.
Questo è il primo evento riguardante questa nuova realtà in Italia. Vi siete ispirati a modelli internazionali o avete pensato a qualcosa di nuovo ed italo-centrico allo stesso tempo?
Quando abbiamo cominciato a pensare all’evento ci siamo lasciati ispirare da vari elementi. C’era da tempo richiesta di un focus sulla Sport Industry, settore che però è già molto sviluppato in paesi come Usa e Australia. Non potendo partecipare ad eventi così lontani nello spazio ci siamo buttati e abbiamo deciso di portare qui a Riccione questa manifestazione.
Ci saranno molti ospiti da vari settori: uffici stampa, realtà social e molti sportivi. Con quale logica avete messo insieme il parterre di ospiti?
Prima di tutto abbiamo studiato le campagne più divertenti e interessanti in rete invitando i loro creatori. In oltre ci premeva di essere il più vari possibili così che chi presenzi a questo festival si arricchisca del maggior numero di esperienze e porti a casa tutto ciò che gli può servire per arricchirsi.
Il pacchetto comprende diversi materiali multimediali e didattici dell’evento, la possibilità di un job placement, un attestato di partecipazione riconosciuto. Ma non vanno sottovalutate le occasioni di networking. E’ quello, probabilmente, il tratto caratterizzato di eventi come il vostro
Vogliamo cercare di creare delle situazioni più raccolte per permettere ai professionisti del settore di incontrarsi e parlare. Credo infatti che la dimensione umana in questi casi sia fondamentale per permettere alle persone di avere relazioni più sciolte che da un palco.