Per i nostri speaker la musica è molto più che un elemento del flusso radiofonico. Per questo Marco, voce di Wanderlust, ha preparato l’ultima puntata della stagione direttamente dagli spalti del Forum di Assago.
Scopri in compagnia di quale artista, nel racconto del suo concerto e nella playlist dell’evento, in attesa dello show in diretta martedì, dalle 17.00 ed in podcast dopo la messa in onda QUI
E’ venerdì, 11 maggio. Conclusa una settimana universitaria alquanto stressante sentivo il bisogno di staccarmi un po’ dalle mie ansie quotidiane. E probabilmente non crederete al fatto che per scrollarmele di dosso, sono andato a sentire Sam Smith. Questo lo dico perché il buon Sam è conosciuto in tutto il mondo per essere perennemente in lutto o con il cuore spezzato.
E’ il cantante che compare nella tua playlist di Spotify insieme ad Adele appena ti hanno lasciato e indossi il tuo pigiama più comodo, mentre ordini il tuo cibo preferito e cerchi su Netflix un film strappalacrime.
Diciamo che non sono partito con l’idea di partecipare al carnevale di Rio. Ho quindi fatto in modo di avere un pacchetto di fazzoletti a portata di mano: ero pronto a piangere a fiumi, ma così non é stato. Mi sarei immaginato di tutto, tranne che di trovarmi nel bel mezzo di una festosa serata fatta di luci e colori. E all’inizio della serata lo stesso Smith ha affermato: “Anche se la mia musica è a volte abbastanza deprimente, vi prometto che tornerete a casa sentendovi felici”.
Il concerto, quindi, inizia con le migliori aspettative. Un’altra buona notizia: Sam Smith non sa semplicemente cantare. In quest’epoca fatta di talent show, di bravi interpreti ne sentiamo anche troppi. Lui però ha il dono di “suonare” la sua gola come i tasti di un pianoforte sapendo comunicare tutte le emozioni che prova, oltre all’innegabile presenza scenica. Il cantante britannico ha voluto fin da subito esprimere gratitudine al pubblico italiano per avergli dato una seconda chance. Questo perché , tre anni fa, si é visto costretto a cancellare la data milanese per problemi di salute.
In un mondo di spettacoli pop, ci ha abituato a palchi galattici, pieni di fuochi pirotecnici ed effetti speciali.
Diciamo che il palco di questo concerto é un curioso esempio di come si può essere creativi anche con lo stage design. Infatti più che una navicella spaziale, il palco di Sam ricorda la prua di una nave da crociera, un triangolo che sporge verso la platea.
La semplicità del palco è però trascurabile se comparata alla ricchezza della scaletta. Passiamo infatti dalle sue grandi ballate da cuori infranti e lacrimoni come I’m Not the Only One a quelle più movimentate come Omen o Restart dove tutta l’arena si è alzata a ballare.
Mentre lo spettacolo avanza e le canzoni sciorinano, sembra chiaro a tutti che ci troviamo davanti ad un artista navigato. Quasi dimentichiamo che Sam ha in realtà solo 25 anni, per la maturità della sua performance.
Nel finale, petali rossi scendono dal cielo come in ogni film romantico che si rispetti, sotto le note di Stay with me. Mentre canta la sua ultima canzone Pray, stremato, si accascia su una sedia e sprofonda sotto al palco.
É riuscito ad incantare il Forum d’Assago con delle intricatissime melodie eseguite con raffinatezza ammirevole. La promessa fatta all’inizio dello show è stata mantenuta.
Di seguito, le 21 canzoni dell’esibizione di Sam Smith, nella playlist non ufficiale dell’evento riservata ai lettori di radioiulm.it