La scuola ligure e la parola giusta al momento giusto. Ascolta Bresh, ospite a IULMATIC

Un filo sottile congiunge la scena urban degli USA e quella dell’Italia. Nella patria dell’hip hop, come nel Bel Paese, esistono storie di città, scuole di artisti che innovano generi e suoni.

Due, in particolare, sono le scuole cittadine in ascesa. Per di più unite nella storia di Bresh, giovanissimo rapper ospite a IULMATIC (giù il podcast da ascoltare).  

In America, New York e Los Angeles sono state le capitali dell hip hop statunitense. E lo saranno per sempre. Ma pian piano due città, poco considerate nei passati decenni, hanno cominciato a farsi largo tra la ressa dei palcoscenici hip hop d’oltreoceano. A gomiti alti, faticando, i movimenti artistici delle due cittadine conoscono ora un’ascesa senza precedenti. Non a caso, nel 2018, Chicago e Atlanta si sono rialzate e sono diventate le due città più floride della scena americana. Migos, Chief Keef, Gucci Mane, Fredo Santana, 21 savage, Chance the rapper. Sono soltanto una parte di rapper che hanno portato in auge il southside.

Genova e le sue mille sfaccettature nella vita e nel rap

8 mila chilometri piu ad est, la storia non cambia. Genova è stata come un fulmine nel “rap sereno”. Nuovi suoni, un nuovo immaginario e nuovi personaggi: Tedua, Vaz Tè, Bresh, Disme, Izi,Cromo, Young Slash, Nader, Ill Rave.

Copertina dell’ep “Amici Miei” con l’intera crew Drilliguria ed in piedi a sinistra il producer siciliano Nebbia

Giovani e più navigati, innovatori e classicisti. Nel giro di poco tempo una città ha sconvolto positivamente una scena italiana statica e vogliosa di una scintilla di freschezza. Un’apparizione che ha concepito un sodalizio tra Milano e Genova, un connubio capace di dare un nuovo sapore nelle portate dell’hip hop italiano.

Tanti giovani talenti che hanno portato l’aroma genovese nella capitale del rap italiano. Ed Andrea Brasi, classe 1996, in arte Bresh, è uno di questi. Nato a Bogliasco, in provincia di Genova, fa parte del collettivo Drilliguria, il quale comprende artisti del calibro di Vaz Tè, Nader, Tedua, Ill Rave e Disme. Si trasferisce presto a Milano, dove incontra la scena giovane, entrando a far parte della crew Zona4Gang di Rkomi, Ciccio, Falco e del suo compaesano Tedua.

A sentire la sua voce ci siamo così stati noi di IULMATIC, che abbiamo scambiato in studio due chiacchiere sulla sua carriera e sulla nuova scena italiana (giù il podcast da ascoltare).

IULMATIC, puntata 20 aprile

Bresh, direttamente da Bogliasco (Ge) a Iulmatic

Di seguito, un estratto parziale dell’intervista, disponibile nella libreria podcast a questo link: https://www.radioiulm.it/album/iulmatic/

Facendo un parallelismo con il calcio, a  Hip Hop Tv  hai detto di sentirti il Genoa. Ti consideri un emergente, nonostante tu sia nella scena già dal 2013 con Cosa Vogliamo Fare Mixtape, oppure ti senti una squadra da scoprire, in zona Europa League?

Bisogna chiederlo al pubblico questo, ma sto viaggiando molto bene. I numeri sono buoni, oserei dire soddisfacenti. Io faccio rap dal 2012, insieme agli altri ragazzi della scena genovese grazie anche a Nader, il nostro capostipite, che ci ha instradato su un certo tipo di suono. Paragonandomi ad una squadra, spero che il Genoa vinca la stella, o perlomeno rimanga nella parte sinistra della classifica.

La scena americana è stata da esempio per tutta la scuola italiana e voi siete riusciti a costruirvi un vostro suono. Quanto ha influito la scena americana su di voi, e quanto vi ha plasmato il cantautorato genovese? 

“Le scene di Chicago e Atlanta sono state degli esempi per noi, soprattutto per gente come Mario – il vero nome di Tedua – e Vaz Tè nell’ambito del drill  – ramo del rap, nel quale i cantanti non seguono il ritmo della base musicale – . Io sono stato molto influenzato anche dai generi musicali che i miei genitori ascoltavano in macchina o a casa ed ovviamente tutta la scuola genovese cantautorale ha influito eccome: ha dato consapevolezza su ciò che accade nella vita di tutti giorni, consigliandoci di non sbilanciarci nel trattare temi frivoli,giovanili. Ci hanno fatto crescere prima. Ci hanno trasformati in adulti piccoli.

Max Brigante e Michele Wad Caporosso sono stati nostri ospiti ed hanno riempito la nostra rubrica Se penso al rap. E Bresh? Se pensa al rap, a cosa pensa? 

Se penso al rap, penso alla parola giusta nel momento giusto, e quel momento non è altro che il secondo e lo scandire del battito del bum cha in quel preciso istante.

L’11 aprile hai pubblicato il tuo ultimo singolo, “Snake”, prodotto da Nebbia. Il 2018 di Bresh, cosa vuol dire ?

2018 vuol dire album, sarà composto da una dozzina di  tracce con molti featuring. Comprenderà tracce già uscite in precedenza come  Ande con Tedua. Uscirà dopo l’estate e ci saranno tante sorprese, collaborazioni con nomi che potete immaginarvi e altri che non immaginereste mai.

Sei appassionato di hip hop e rap? Sei incuriosito dal successo della musica trap, o segui i generi che, partendo dalla scena urban, scalano rapidamente le classifiche negli ultimi mesi?
E’ IULMATIC lo show perfetto per te! Ascolta Pier, Simone e Carlo ogni venerdì, dalle 19.00 alle 20.00 su www.radioiulm.it, in replica ogni domenica dalle 21.00 o sfoglia QUI tutti i podcast delle puntate precedenti 

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