Esiste una linea di demarcazione comune nelle vite di tutti gli studenti universitari: quella posta tra il momento in cui si studia “perché si deve” e quello in cui si prende in mano la propria strada, iniziando a compiere delle scelte.
Ed il panorama lavorativo di oggi è tanto frammentato e liquido che il rischio di perdersi diventa elevatissimo.
Molto spesso si punta a bruciare le tappe, ad arrivare alla fine del percorso senza interessarsi di tutti i processi che strutturano le nostre carriere. Eppure la storia insegna che per avere successo non è importante solo avere una conoscenza materiale e pratica, ma anche portare con sé un bagaglio zeppo di soft skills. Per approfondire queste tematiche, Radio IULM ha incontrato Cristina Cancer, Head of Talent Attraction & University Partnership di Adecco Group. Quest’ultima è una realtà internazionale giunta alla quarta edizione del progetto CEO 4 a Month : una sfida per tutti gli studenti universitari a compiere un passaggio importante per la propria carriera lavorativa. Di cosa si tratta? Il liner della campagna è esemplificativo:
Ti diamo l’opportunità di diventare il *CEO for One Month di The Adecco Group. Mostraci di avere l’attitudine, la lungimiranza e la determinazione per affrontare la più importante sfida della tua carriera.
Il nostro incontro inizia affrontando la difficile situazione lavorativa italiana, nell’ottica di inquadrare gli obiettivi del progetto. Il dato più preoccupante che emerge è sì quello relativo al numero di giovani che non riescono a trovare lavoro, senza però dimenticarsi del 40% dei datori di lavoro che non trovano candidati che soddisfano i requisiti d’assunzione. È un caso di istruzione, oppure di esperienza personale? La dottoressa Cancer, fa un esempio nello specifico: “Su più di 11 mila candidature, solo 4mila hanno portato a termine il percorso di selezione. Tutti gli altri si sono persi strada facendo. Bisogna informarsi ed avere le idee chiare anche nella scelta dell’azienda”.
Ma qual è il target a cui si rivolge il progetto Ceo 4 a Month? E qual è la caratteristica indispensabile per poter emergere tra i candidati?
“Il target è tra i 20 e i 27 anni, la possibilità è trasversale. Cerchiamo – spiega la Cancer – l’attitudine ad essere leader, ad essere coerenti con i propri valori in concerto con quelli della nostra azienda. Nella prima fase di valutazione sarà data importanza alle hard skills, mentre nei Boot Camp sarà data importanza alle soft skills. Sono la differenziazione tra una persona ed un’altra che diventano fondamentali per essere scelti”.
La chiacchierata volge poi su quelle che saranno le sfide che il vincitore del progetto dovrà affrontare, affiancando il CEO di Adecco Group Italia. Ovviamente l’agenda di un amministratore delegato è variegata e frenetica: i cambi di contesto saranno all’ordine del giorno e sarà un’ottima prova delle capacità attitudinali e della verifica delle soft skills del vincitore. “Sarà un training on the job, non sarà una partecipazione passiva. Ci sarà una valutazione finale perché al candidato verrà chiesto di sviluppare un innovation project per farlo accedere alla fase di selezione World, in cui in palio c’è l’affiancamento con il CEO Mondo di Adecco Group”.
Impossibile poi non buttar un occhio al futuro, alle sfide che la Generazione Y dovrà affrontare nell’immediato futuro. Quali sono le capacità richieste alla prossima classe manageriale?
“Quello che è necessario per affrontare il cambiamento. Si parla di cambiare carriere professionali, non solo di posizioni lavorative. Bisognerà conoscere le nuove tecnologie a supporto dell’integrazione, interagire con diverse culture, sviluppare l’intelligenza sociale per lavorare in gruppo. Saper farsi seguire, motivare le persone per far sì che rimangano ingaggiate continuamente. È questo il bagaglio fondamentale”.
La chiosa finale è legata allo storytelling e alla sua importanza per il racconto aziendale. Ormai il concetto di costruzione del racconto è assodato nel marketing di ogni azienda e Adecco Group esplica quelli che sono i punti cardine di un’ottima strategia.
Conclusa la nostra intervista, entrano nell’ufficio dove stavamo parlando anche Fabrizio Laguardia ed Elisabetta Lafranconi, due giovani dipendenti di Adecco Group Italia. Qual è la loro caratteristica comune? Entrambi sono stati notati durante il percorso di recruiting legato al progetto CEO 4 a Month e, pur senza aver vinto, è stato chiesto loro di entrare nella squadra della società. Le loro storie sono molto diverse, ma esemplificative di come quest’iniziativa offra (anche in maniera inaspettata) delle opportunità lavorative.
Entrambi lavorano nel Brand Management Departement: Fabrizio ricopre la carica di Communication Strategist, mentre Elisabetta è Junior Communication Strategist. E se Fabrizio, come mi racconta, porta con sé i consigli positivi (e negativi) che sono emersi durante il processo di selezione di Ceo 4 a Month, con Elisabetta si sofferma a parlare delle prove che hanno dovuto affrontare: “L’escape room, dove è stata messa alla prova la nostra capacità di leadership, lavoro di gruppo e l’improvvisazione teatrale. Ognuno di noi è stato chiamato a prendere le parti di un personaggio pubblico (reale o di fantasia) molto carismatico. C’è chi ha scelto Elon Musk, chi Federer, chi l’Ape Maia: io ho scelto Albus Silente“. Il nostro incontro si chiude con un consiglio che Fabrizio dà a tutti i candidati: “Non costruitevi un personaggio. Tutte le prove che dovrete affrontare, durante il progetto CEO 4 a Month e più in generale nel mondo del lavoro, riveleranno la vostra personalità. Siate voi stessi e godetevi l’esperienza”.
QUI i link per iscrivervi e partecipare al progetto CEO 4 a Month