Attaccatevi al Trump! La copertina di Zizzania a firma di Francesco Fanucchi

USA, diplomazia internazionale o oscure commistioni tra il potere statunitense e quello di altri stati? Poco importa, la risposta è sempre la stessa: Attaccatevi al Trump!. Perchè, di sicuro, l’azione dell’uomo più potente al mondo si è rivelata dirompente, in patria quanto nel contesto internazionale.

Qualunque sia il giudizio di merito, a tutti non resta davvero che “attaccarsi” alle scelte di Donald Trump, che hanno di fatti creato un mondo nuovo, dal giorno della sua elezione. E nella settimana che passerà alla storia per la svolta protezionistica della Casa Bianca, con una guerra dei dazi che si profila all’orizzonte, oltre che per l’intrigo di palazzo che ha visto la sostituzione del segretario di stato Tillerson con l’intrasigente anti-russo Mike Pompeo, se n’è occupata anche Radio IULM.

Achille Cignani ed Enzo Cartaregia hanno dunque dedicato una puntata di Zizzania alle scelte del tycoon. Si è parlato di Russiagate e del gradimento della popolazione in vista delle elezioni di metà mandato, ma anche dei tweet più frenetici e delle scelte più controverse del presidente, impegnato ora a stravolgere il vocabolario degli scienziati, ora a litigare coi giornalisti nelle stanze di Washington D.C. Analisi, questa, che non poteva non chiudersi con l’ironico contributo di Francesco Fanucchi (giù il podcast da ascoltare).

Trump contro tutti, tutti contro Trump!
Il punto di vista di Francesco Fanucchi

“Attaccatevi al Trump!”, sesta puntata di Zizzania, è disponibile al link https://www.radioiulm.it/album/zizzania/

Make america great again! Questo il famoso motto dell’inquilino della Casa Bianca. Eppure l’America non è mai stata così piccola.
Questo Paese, forte, idealista, è stato per più di mezzo secolo ancora e guida dell’Occidente. Erano, gli Stati Uniti, la patria i liberatori, dei portatori sani di ordine e democrazia. Stabile guida in un mondo instabile. Oggi non è più così. Oggi, abbiamo The Donald al comando.
Il nostro palazzinaro newyorkese, in poco più di un anno ha stravolto le relazioni internazionali. Dall’ Europa, fino all’estrema periferia d’oriente, tutto è cambiato.

A Ovest, appena insediato, Donny ha messo in discussione l’alleanza atlantica, poi ha ritrattato affermando che l’Europa è un partner prezioso, speciale. Poi ha nuovamente cambiato idea e ora minaccia una guerra commerciale contro il Vecchio Continente. Il legame tra Stati Uniti e Europa è sempre più debole. Un tempo alleati indispensabili contro lo strapotere russo, gli europei sono oggi dispendiosi e deboli compagni di squadra.
La Russia invece, oscilla tra l’essere un paese amico a essere un “avversario strategico”, così lo chiama. Infatti, fino al 19 dicembre 2017, i russi erano preziosi alleati. Putin un grande amico. Poi, The Donald, vuoi una giornata piovosa, vuoi un hamburger indigesto, ha cambiato opinione: Russia un nemico. Putin un impostore. Nessuno ci capisce più niente. Forse nemmeno lui.

A Oriente, altre grane. Trump, contro tutti. Contro la Cina, cui vuole imporre dazi e dichiarare guerra commerciale (daje di nuovo); Contro la Korea del Nord, con cui aveva aperto la cosiddetta “guerra dello spogliatoio”: Sì, perché Trump ha sfidato il dittatore koreano Kim Jong Un a chi lo avesse più grosso. Il bottone nucleare. E la Cina, per riportare la pace, si è improvvisato arbitro di questa tragicomica sfida. Righello alla mano.
In Medioriente, preso da un raptus di follia, ha riacceso la questione palestinese. Di sua iniziativa, ha spostato l’ambasciata americana in terra di Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, città contesa tra ebrei e palestinesi. In un colpo solo è riuscito a inimicarsi buona parte del mondo arabo, e l’intera comunità internazionale.

Insomma, dopo un anno di Presidenza Trump, una cosa l’abbiamo capita: l’uomo non è astuto, non comprende la diplomazia, non ha a cuore nessun equilibrio, ma capisce e apprezza la forza. Specialmente quella bruta. Con ogni figura politica cerca lo scontro, da bullo patologico quale è. Più è forte l’interlocutore, più sembra esaltarsi nel combatterlo. Se l’avversario è debole, lo schiaccia. O minaccia di farlo, senza pietà. Gli sviluppi sembrano essere tanto pericolosi quanto imprevedibili.
Per la prima volta dai tempi di Nerone, il mondo è nelle mani di un personaggio lunatico, paranoico, complessato, in definitiva pazzo. Lui, in una intervista esclusiva, ha dichiarato di non essere intelligente, ma un genio. E ha ragione. Trump è un genio. Del male.

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