Chiunque voglia scrivere per il mondo del cinema o delle serie tv, deve porsi una seria domanda: quali caratteristiche definiscono un eccellente sceneggiatore?
Per rispondere, ci siamo affidati al giudizio di Paolo Bernardelli e Cristina Borsatti, che lo hanno svelato a Tempo di Libri nella presentazione del saggio Scrivere per il Cinema e la Televisione, edito da Editrice Bibliografica.
Scrittori affermati per cinema e televisione, i due hanno discusso ed elencato le sei doti di un vero scrittore cinematografico. Ecco, secondo loro, le regole del bravo sceneggiatore:
1] Rispetta il codice
Come ogni strumento musicale, meccanico o, come in questo caso, comunicativo, anche la sceneggiatura ha un codice e va rispettato. “Innanzitutto – afferma Cristina – uno screenwriter deve conoscere la drammaturgia. Può sembrare banale, ma non lo è”. Il linguaggio da copione è diverso per forma e stile da quello letterario. Si fonda sull’azione e non sul pensiero. “Show not tell” si dice dalle parti di Holliwood. È inutile scrivere “Renzo si innamorò perdutamente di Lucia”. Bellissima frase, d’accordo, ma va spiegata. Nella settima Arte non esiste il dialogo interiore. Solo se vi chiamate Carmelo Bene, sono ammessi lunghi soliloqui introspettivi diversamente no, grazie. La scrittura è gesto, evento concreto, tangibile. La scrittura è azione.
2] Studia
Nemmeno Quentin Tarantino, Woody Allen o Matthew Weiner, sono nati scrittori. “Queste professioni richiedono studio e applicazione” chiosa Cristina. Manuali di sceneggiatura, riviste, studi cinematografici e letterari sono il pane quotidiano per chi voglia vivere di questo mestiere. Occorre avere chiari quali sono i tecnicismi della professione. Quindi imparare a scrivere un soggetto, la costruzione di una trama e di un personaggio, sapere come si struttura una scaletta. Insomma, bisogna studiare, studiare, ancora studiare.
3] Lavora
Lavora sempre. “Per entrare nel mondo del cinema o della televisione, inizia anche ricoprendo ruoli che non ti competono, è la necessaria gavetta”, afferma Paolo. Inutile aspettare che qualcuno ti chiami dall’alto dei Set. Occorre muoversi, darsi da fare e farsi riconoscere come un professionista valido. Le occasioni non tarderanno ad arrivare.
4] “Il mestiere delle idee”
Collegato al punto precedente, cito: “L’ispirazione esiste, ma deve trovarti già al lavoro”. Così affermava Picasso, uno che di Arte si intendeva. Lo stesso concetto ripetono entrambi gli scrittori. “La figura romanzata dell’artista solitario e dissoluto, capace in un giorno e una notte di scrivere il copione della vita è una cavolata” dichiara Cristina. E aggiunge: “Il mestiere di sceneggiatore è un mestiere, appunto, e le idee arrivano quando ci si dedica ad un progetto, quando si spende anima e corpo nella costruzione di un personaggio e della sua storia”. L’umiltà è una dote fondamentale.
5] Collaborazione, collaborazione, collaborazione.
La sceneggiatura è solo una piccola parte, importantissima, di un sistema molto complesso. È facile che vi possa capitare di lavorare allo stesso testo in due o più persone. E fuori dallo studio di scrittura ci sono produttori, fotografi, videomaker, scenografi e centinaia di altre persone che avranno a che fare con il vostro lavoro. Occorre mantenere un atteggiamento costruttivo e diplomatico con i vostri colleghi. Per cui, avrete capito: abituatevi a collaborare.
6] Sappiate attendere
Se avete un’idea rifletteteci prima bene. Datevi del tempo. “Capirete se è buona quando vi accorgerete di esserne ossessionati”. Quando accadrà, cercate di elaborare la vostra storia nei dettagli, studiate una trama credibile e realistica, riflettete su ogni scena, su ogni battuta. Una volta però seduti davanti il vostro Pc, i tempi cambiano. Occorre un’esecuzione veloce, immediata. C’è un Film che aspetta il suo copione. Ed è il vostro.